Ecologia

Il commissario della riserva chiede un tavolo istituzionale per la pesca sostenibile

Il ministero dell’Ambiente ha comunicato nei giorni scorsi il parere negativo dell’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) contro la possibilità di pesca delle vongole nell’Area marina protetta (Amp) Torre del Cerrano, con la vibrante in sostituzione della turbosoffiante. L’Ispra ritiene che la vibrante "non rientri nella categoria degli attrezzi artigianali. Non c’è alcuna informazione sull’impatto che l’attrezzo arreca ai popolamenti bentonici né tantomeno sui diversi effetti che esso provoca in relazione alle differenti tipologie di biocenesi che si possono rinvenire sui tratti di fondale sui quali può essere utilizzato. Alla luce di quanto sopra, si ritiene che l’uso di detto attrezzo non possa essere consentito all’interno dell’Amp Torre del Cerrano”.

 “In questo contesto - dice il commissario dell’area protetta Benigno D’Orazio - è indispensabile che la pesca sostenibile diventi il futuro di tutto l’Adriatico e in particolare dello specchio d’acqua afferente la Regione Abruzzo”. Secondo D’Orazio, occorre sviluppare formule di coinvolgimento dei pescatori per varie attività, che vanno dal monitoraggio alla pulizia dei fondali alla prevenzione e repressione dell’inquinamento del mare, soprattutto proveniente dai fiumi, all’ittiturismo, alla pescaturismo e ad ogni altra forma di collaborazione auspicabile nell’ambito della Marine Strategy (strategia per il raggiungimento del buono stato ecologico ambientale). Il tavolo di concertazione promosso dal ministero dell’Ambiente con le Politiche agricole “può e deve costituire un momento di riflessione e di progettualità specifica per il Consorzio dei Vongolari d’Abruzzo”.