Scienza contro le bufale. Così le Arpa Piemonte e Val d’Aosta studiano il 5G con Vodafone
Le agenzie di protezione ambientale delle due regioni, insieme con l’Università Federico II di Napoli e con la compagnia telefonica, hanno condotto una ricerca per capire come si comportano i segnali 5G rispetto a quelli che utilizzano le altre bande di frequenza. Risposta: le onde così dette “millimetriche” faticano ad aggirare gli ostacoli
Le agenzie di protezione ambientale Arpa Piemonte e Arpa Valle d’Aosta, insieme con l’Università Federico II di Napoli e con la compagnia telefonica Vodafone, hanno condotto una ricerca per capire come si comportano i segnali 5G rispetto a quelli che utilizzano le altre bande di frequenza. I segnali che utilizzano le onde nella nuova banda millimetrica hanno a disposizione una banda in frequenza molto più ampia, ciò porta a prestazioni più elevate in termini di velocità, tempo di latenza e quantità di servizi. Si comportano, però, in modo diverso rispetto ai segnali nella banda sotto i 6 GHz implementata e non ci sono studi specifici, anche a livello internazionale, quando si è nella condizione definita Non linea di vista (NLoS) tra punto di misura e l’antenna emittente. La risposta è che le onde così dette “millimetriche” del 5G faticano ad aggirare gli ostacoli.
Lo studio
La rete di copertura per segnali 5G nella banda delle onde millimetriche, cioè qualche decina di GHz, non è ancora ampia in Italia e sono ancora poche le antenne che emettono in quel range di frequenze. Si è formato un gruppo di studio composto da operatori di Arpa Piemonte e Valle d’Aosta, del gestore di telefonia Vodafone e dell’Università Federico II di Napoli, per misurare in condizioni reali come si comporta il segnale quando non è in linea retta con l’antenna emittente, cioè è Non linea di vista (NLoS).
L’antenna emittente scelta per questa indagine è alle porte di Ivrea (Torino), è di Vodafone e lavora a 27.4 GHz. Le misure sono state effettuate in strada in quattro punti alla stessa distanza dall’impianto ma in differenti condizioni di vista rispetto alle antenne: un punto di misura era in piena linea di vista; tre punti erano in condizioni di Non Linea di Vista (NLoS), ma ognuno con peculiarità rispetto agli altri. Poiché l’operatore proprietario dell’impianto è parte del pool di ricerca, erano note tutte le caratteristiche del segnale emesso.
Come antenne riceventi sono usate un’antenna direttiva e un’antenna onnidirezionale, per misurare le rifrazioni del segnale da provenienze differenti.
La rivista scientifica
Lo studio, con l’aggiunta di elaborazioni statistiche per ricavare i valori quantitativi delle potenze del segnale che raggiunge il sistema di misura, è stato pubblicato sulla rivista internazionale IEEE Xplore.
Leggi lo studio https://ieeexplore.ieee.org/document...
Per saperne di più https://www.arpa.vda.it/notizie/camp...