Senza terra sotto i piedi - L’Italia è il Paese a maggiore rischio erosione del suolo
Lo sostiene uno studio del Joint research centre della Commissione Ue, che sarà pubblicato su Environmental Science & Policy
In Europa l'acqua erode ogni anno 970 milioni di tonnellate di suolo, una quantità pari a un'area profonda un metro e con una superficie pari a quella di Berlino. Lo sostiene uno studio del Joint research centre della Commissione Ue, di imminente pubblicazione su Environmental Science & Policy, che rileva la gravità del problema: basti pensare che ci vogliono 100 anni per formare un centimetro di terreno.
Tutta colpa di pioggia e agricoltura - L'Italia è il Paese con il maggior tasso di erosione (8,46 tonnellate per ettaro), seguita da Slovenia (7,43) e Austria (7,19). La causa, dicono i ricercatori, è della combinazione tra erosività delle piogge e terreni inclini all'erosione (agricoltura, foreste e aree semi-naturali), ma anche del tipo di agricoltura praticata e di altre attività umane.
I terreni coltivati, sottolinea infatti lo studio, sono quelli con un maggior tasso di erosione (3,24 tonnellate per ettaro) e rappresentano il 68,3% delle perdite totali di suolo; le foreste meno dell'1%.
Addio a 4 milioni di ettari - La ricerca, pur riconoscendo che gli sforzi recenti di Bruxelles per un'agricoltura più sostenibile hanno ridotto negli ultimi dieci anni la percentuale di perdita del suolo del 9,5% nel complesso e del 20% per le terre coltivabili, sottolinea però come 4 milioni di ettari di terre coltivate abbiano ancora tassi insostenibili di perdita del suolo (più di 5 tonnellate per ettaro per anno).