Lo smaltimento nei capannoni. I casi di Trento e Vicenza
Scoperti nuovi capannoni riempiti abusivamente di rifiuti. Il commento di Vignaroli di Ecomafie
Il fenomeno dei capannoni riempiti abusivamente di rifiuti perché mancano impianti di smaltimento e norme efficaci sul riciclo, e che in diversi casi vengono divorati dalle fiamme per motivi accidentali o talvolta perfino per motivi volontari, si arricchisce di nuovi casi a Trento e nel Vicentino.
Raramente si tratta di criminalità organizzata; più spesso si tratta di sottobosco imprenditoriale e “intermediari” dell’area dei trasporti.
I carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Trento, congiuntamente ad ispettori ambientali dell'Appa, con il supporto di personale della sezione di polizia giudiziaria della procura della Repubblica di Trento settore ambiente, hanno indagato sulla gestione dei siti estrattivi trentini ed hanno sequestrato a Mezzocorona una discarica di 200.000 tonnellate di rifiuti.
Per quanto riguarda il nuovo capannone scoperto in Veneto, si trattava di 900 tonnellate di rifiuti speciali trovate dalla Guardia di Finanza.
È raro che i capannoni vengano dati alle fiamme dopo essere stati riempiti di rifiuti – sono centinaia, e solamente pochi vanno a fuoco per cause spesso accidentali o in diversi casi anche per dolo – tuttavia "il capannone di Asigliano Veneto stava probabilmente per essere dato alle fiamme, come quello che solo pochi giorni fa è stato incendiato nella zona sud di Milano. La Commissione Ecomafie, che di incendi negli impianti di trattamento e stoccaggio rifiuti si era già occupata la scorsa legislatura, prosegue anche in questa il suo lavoro di inchiesta sui roghi", afferma il presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli.
Il Nord si conferma destinazione anche dei rifiuti del sud Italia. La dinamica dell'inversione dei flussi, ora da Sud verso Nord, era stata fotografata nell'estate 2017 da un'inchiesta di Noe di Milano e Procura di Brescia, e risulta ancora pienamente in atto: “Non a caso, anche nel capannone sequestrato c'erano rifiuti provenienti dalla Campania", prosegue Vignaroli. "Inquietanti le connessioni con la criminalità organizzata che si stanno ipotizzando: secondo quanto riportato da alcune agenzie, i rifiuti trovati nel capannone erano gestiti probabilmente dalla camorra”, conclude il presidente Vignaroli.