Smog. Italia prima in Europa per morti da polveri sottili
Nel 2016, più di 45mila morti nel nostro Paese e danno economico per 20 milioni di euro. Lo si legge in uno studio dell’University College di Londra pubblicato su Lancet
Le morti premature da esposizione alle polveri sottili hanno ucciso in Italia ben più che altrove, risultando il primo Paese in Europa e l’undicesimo nel mondo. Nel 2016 ha colpito nel nostro Paese 45.600 persone, con una perdita economica di oltre 20 milioni di euro.
Lo si apprende da un'analisi pubblicata dall’University College di Londra sulla rivista The Lancet in merito all'impatto dei cambiamenti climatici sulla salute. Marina Romanello - leggiamo su Ansa - è tra gli autori del report "The Lancet, Countdown on Health and Climate Change", che ha coinvolto almeno 35 enti tra università e istituzioni come l'OMS e 120 ricercatori in tutto il mondo.
Il particolato PM2.5 è di piccolo diametro, ed è composto da tutte quelle particelle solide e liquide disperse nell'atmosfera: essendo di piccole dimensioni può penetrare fin negli alveoli polmonari e potenzialmente passare nel sangue. Gli esperti hanno stimato per l'Europa 281mila morti premature per esposizione alle PM2.5. In pericolo è soprattutto la salute dei bambini e dei neonati (più esposti perché hanno sistemi immunitario e respiratorio ancora non del tutto sviluppati), con impatto a lungo termine.