Ecologia

Dei circa 400 kg esaminati è emerso che il 44% del campione era costituito da plastica non da imballaggio

Si chiama “Molfetta fishing for litter” ed è stata una sperimentazione che ha permesso ai pescatori di raccogliere fino ad oggi circa 1200 kg di rifiuti tra le Isole Tremiti e Molfetta (Bari) durante la pesca a strascico. Un’iniziativa partita nel novembre 2018, che ha coinvolto nove imbarcazioni e 36 addetti. Per ogni giornata di attività, i pescatori hanno percorso circa 100 miglia separando il materiale estraneo al pescato e conferendolo nei cassonetti sistemati nelle aree portuali.
 
Il progetto è stato attuato con la collaborazione delle Capitanerie di porto e dell'Agenzia regionale per i rifiuti (Ager). Dei circa 1200 kg di rifiuti raccolti, selezionati nel centro Asm di Molfetta, ne sono stati esaminati 400. E' emerso che il 44% del campione era costituito da plastica non da imballaggio come reti da pesca, di cantiere e per mitili; il 40% da altre frazioni come stracci (27%) e corde di canapa; 16% da imballaggi in plastica, di cui 9% film, 3% bottiglie e flaconi, 1% di polistirolo espanso e lo 0,03% di piatti e bicchieri. Il materiale è stato selezionato per tipologia di plastica e inviato ad un centro riciclo per valutarne l'effettivo impiego.
 
L’iniziativa sperimentale è stata promossa da Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi di plastica, che con la Regione Puglia, i pescatori e le Capitanerie di porto ha siglato l'accordo per questo primo esperimento in Italia, che ora sarà esteso al Lazio. Tramite Legambiente, Corepla proporrà l'iniziativa in altre regioni. Con il contributo di Federpesca e l'intervento della Regione, in Puglia potrebbero essere coinvolti i pescatori di tutte le marinerie. "Abbiamo fatto un’ordinanza per obbligare gli esercenti a non usare la plastica e siamo la prima Regione ad averla abolita negli stabilimenti balneari", ha ricordato il presidente della Regione Michele Emiliano.