Storie di plantigradi. Accolto ricorso della Lav sull’orsa Daniza
Gli atti alla Procura per nuove indagini
Non è chiuso il caso sulla morte dell'orsa Daniza. Il gip di Trento Carlo Ancona ha infatti accolto l'opposizione all'archiviazione presentata dalla Lav e ha disposto nuove indagini, come richiesto dell’associazione, al fine di accertare tutte le responsabilità per la morte di Daniza, uccisa dall’anestetico usato per catturarla il 10 settembre scorso. Ora gli atti tornano in Procura per nuove indagini. Soddisfatti gli animalisti.
L’orsa Daniza, molto aggressiva, da mesi danneggiava allevamenti e colture in Trentino; nell’estate scorsa un naturalista si imbatté nel potente animale, evitando di esserne ucciso, e cominciò una caccia all’orso sui monti del Trentino. In settembre l’animale fu individuato e attratto verso un agguato: l’attendevano alcuni forestali trentini e un veterinario con un fucile caricato ad anestetico.
Colpita dal dardo sonnifero, l’orsa Daniza fu colpita ma anziché addormentarsi morì per intolleranza all’anestetico, lasciando orfani i due orsetti che erano con lei.
"Abbiamo evitato che fosse messa una pietra tombale sul corpo di Daniza - ha detto Massimo Vittori, responsabile LAV Fauna selvatica. - Ora il procuratore capo disponga l'affidamento dell'inchiesta al Corpo Forestale dello Stato, valuti i nuovi elementi che abbiamo consegnato al Tribunale e faccia la dovuta chiarezza su una vicenda le cui responsabilità non sono solo quelle degli autori materiali, ma anche di chi lo scorso anno ha alimentato il clima di avversione alla presenza degli orsi".