La Toscana approva il bilancio dell’Ente parco Alpi Apuane
L’Aula ha approvato il parere favorevole a maggioranza. In equilibrio il bilancio 2024. Il valore della produzione previsto è pari a 2.162.590,76 euro. Il piano degli investimenti 2024-26 ammonta a 1.173.979 euro di cui 606.460 programmati nel 2024 e 567.519 euro sono residui dei bilanci precedenti
Via libera del consiglio regionale della Toscana al bilancio del Parco delle Alpi Apuane. L’Aula di palazzo del Pegaso ha espresso parere positivo a maggioranza sul budget economico 2024-2026 dell’Ente parco. L’atto, illustrato in Aula dalla presidente della commissione Ambiente, Lucia De Robertis (Partito democratico) è passato con 20 voti favorevoli (Pd, Italia viva), un voto di astensione (M5s) e 8 voti contrari (Lega, FdI, Forza Italia). Il budget economico è stato adottato dal consiglio direttivo del parco lo scorso aprile e corredato dai pareri favorevoli sia della comunità del parco (il 24 maggio all’unanimità) che del collegio unico dei revisori degli enti parco. Quest’ultimo, visto il considerevole importo previsto da destinare agli investimenti, ha raccomandato agli amministratori di prestare particolare attenzione al rispetto della programmazione temporale e della copertura finanziaria degli interventi previsti, attraverso un monitoraggio costante dei flussi di cassa in entrata e uscita.
Bilancio in equilibrio
Il budget economico 2024 dell’Ente Parco regionale della Alpi Apuane presenta un risultato economico di gestione in equilibrio. Il valore della produzione previsto è pari a euro 2.162.590,76, in aumento dello 0,57 per cento rispetto al preventivo assestato 2023, suddiviso – per quanto riguarda le voci principali – tra contributi dalla Regione Toscana (euro 1.483.333,34 per il 2024), contributi da altri enti pubblici (euro 236.662,56), e ricavi per prestazioni dell’attività commerciale (euro 24.900).
I costi della produzione risultano pari a euro 2.073.471,01, in aumento di circa lo 0,37 per cento rispetto alla previsione 2023. La posta più significativa è rappresentata dai costi del personale, pari a 1.069.610,21 euro, con un aumento di 23.838 euro, corrispondenti a un più 2,28 per cento. L’aumento è legato alle dinamiche salariali ed anche al rientro di un addetto a part-time. L’ente non prevede assunzioni, avendo pressoché raggiunto il tetto massimo della spesa previsto (spesa del 2016 come indicato nel Defr); nella relazione illustrativa, comunque, viene specificato l’intendimento di richiedere per l’anno 2024 l’autorizzazione a superare la soglia di costo del 2016, allo scopo di ampliare la dotazione organica fino alla concorrenza del tetto stabilito dalla normativa nazionale.
Nell’atto sono indicati anche gli obiettivi comuni ai parchi e quelli specifici. Quelli generali spaziano dalle forme coordinate di collaborazione tra i tre enti, alla promozione di forme di scambio con enti gestori di aree protette nazionali, dalla gestione ottimale dei siti web alla organizzazione congiunta di eventi seminariali, dalla partecipazione al percorso di revisione degli obiettivi dei siti Natura 2000 alla predisposizione degli atti finalizzati all’approvazione del piano integrato per il parco. L’obiettivo specifico, per il Parco della Alpi Apuane, mira a garantire il corretto funzionamento dell’ente, procedendo a breve agli adempimenti di competenza per l’individuazione del nuovo direttore e per l’avvicendamento del personale tecnico.
Gli investimenti
Il piano degli investimenti 2024-26, presenta un ammontare totale di 1.173.979 euro di cui 606.460 programmati nel 2024 e 567.519 provenienti dai precedenti periodi di programmazione. Sul fronte del piano di razionalizzazione delle società partecipate, infine, si sono concluse nel 2022 le procedure Gal Lunigiana e Gal Garfagnana, mentre è tuttora in corso la procedura di dismissione dell’Antro del Corchia.
Dubbi della Lega
Perplessità sono state espresse dal consigliere Massimiliano Baldini (Lega): “Il tema rilancia la questione della prosecuzione dell’iter del piano integrato del Parco. Ci sono valutazioni di ordine economico, dubbi e questioni anche di ordine giuridico che hanno fatto sì che la IV commissione si fermasse nelle valutazioni, in seguito a un’audizione tenuta presso la sede del parco, nella quale emersero le criticità. L’attività tecnico amministrativa – ha aggiunto Baldini – dovrebbe aver luogo presumibilmente nel 2025. Il quadro è ancora incerto, in attesa di determinazioni, i dubbi sull’atto già espressi in commissione dal nostro gruppo sono legittimi”.