Tutte balle. Il piano nazionale clima Pniec non esiste e a Bruxelles hanno mandato solo il sommario
Il Governo annuncia il documento su clima ed energia, vorticare di bozze e di versioni, scandalo del mondo ecologista per i suoi contenuti. Ma il documento sarà disponibile solamente a metà mese
Tutte storie. Interviste a tutta pagina, dichiarazioni di fuoco, vorticare di bozze e di versioni diverse, proteste degli ecologisti attorno al nuovo Pniec, il piano nazionale integrato energia e clima con il quale l’Italia deve dire a Bruxelles come applicherà le regole contro le emissioni che scaldano il clima. Pniec ovvero, nella nonlingua europeese, Necp (National energy and climate plan). Ma il Piano non c’è. Ciò che il ministero dell'Ambiente ha trasmesso venerdì alla Commissione europea di Bruxelles è solamente un executive summary di sobrie 24 paginette, e ha informato gli uffici europei che manderà la versione definitiva, circa 450 ponderose pagine, solamente a metà mese. In ogni caso, a norma dell'attuazione del regolamento Governance Energy Union, anche se uno Stato non pubblica il draft del piano, lo pubblica la Commissione. L’oggetto della contesa è la proposta di aggiornamento del piano nazionale integrato energia e clima, il documento programmatorio che deve centrare gli obiettivi europei sul clima. L’approvazione definitiva è attesa fra un anno.
Chi sta scrivendo il Piano
Il testo è stato scritto dal Minambiente con il supporto del Gse e di Rse (ricerca di sistema) per la parte energetica, dell’Ispra per la componente ambientale, dell’Enea e dei Politecnici di Milano e Torino per la componente di innovazione e ricerca, e con la consultazione dei ministeri delle Finanze, Infrastrutture trasporti, Imprese, Università e ricerca, Agricoltura. La bozza mandata a Bruxelles e il testo definitivo atteso fra un paio di settimane verranno sottoposti a Valutazione Ambientale Strategica (VAS)
Il contenuto del sommario
Tra i contenuti della bozza c’è una quota del 40% di rinnovabili nei consumi finali lordi di energia che sale al 65% per i consumi solo elettrici. Il 37% di energia da rinnovabili per riscaldamento e raffrescamento, il 31% nei trasporti, 42% di idrogeno da rinnovabili per gli usi dell’industria.
Le proteste verdi su Twitter
Angelo Bonelli dei Verdi: “Settimana corta per inquinare di meno, ma 30 anni di più smog e CO2 perché il piano del governo, scritto da Eni, trasforma l’Italia in un hub del gas e non rispetta i target UE sul clima. Intanto 15 mld € andranno per il ponte sullo stretto e non al trasporto pubblico”.
Ancora Angelo Bonelli, con una pagina dell’executive summary: “È il piano energia e clima che il governo ha trasmesso alla UE.
Trasforma l’Italia come hub del gas europeo, prevede la cattura e lo stoccaggio della CO2 per continuare a far estrarre gas fuori e dentro Italia, mentre i vincoli europei su emissioni non vengono rispettati".
Mariagrazia Midulla, Wwf: “Ministro Pichetto, come fa la società civile a esercitare il suo ruolo essenziale nelle democrazie, se non è disponibile né il Piano Nazionale Energia Clima (PNIEC), né la bozza di PNIEC, ma solo comunicato e interviste? Per favore, renda disponibile il testo”.
Giuseppe Onufrio di Greenpeace: “La proposta del nuovo #PNIEC è fuori dagli obiettivi europei (Fit for 55). Sulle rinnovabili elettriche siamo a 20 punti al di sotto delle proposte dell'industria (elettrica). La strategia è sempre quella: conservare quanto più possibile il mercato del gas”.