Uffici inquinati come camere a gas. L’analisi della Boston School
Colpa delle polveri delle stampanti, ma anche dell’umidità. Google abolisce i cestini da scrivania per i rifiuti indifferenziati
Gli uffici sono sempre meno gestiti secondo principi ecologici, sino a diventare delle “camere a gas”, in cui si evidenza un’alta concentrazione di sostanze inquinanti. Parola degli esperti sulla base di ricerche condotte dalla Boston university school. Lo riporta l’agenzia Adnkronos.
Proprio per questo i guru della formazione si sono specializzati nell’insegnare a manager e quadri come educare i dirigenti al sostenibile. La corretta formazione di un manager green, oltre a far bene alla salute dei colletti bianchi, impatta anche sul sistema sanitario nazionale. Non ha dubbi Daniele Barbone, direttore della Bp Sec, azienda specializzata nelle consulenze e nei servizi formativi, nonché esperto di problematiche ambientali. “La salute dei lavoratori è raramente tutelata – chiarisce Barbone – e il fatto di lavorare in un ufficio chiuso non mette al sicuro dall’inquinamento”. All’interno di un luogo di lavoro ci sono diversi fattori inquinanti, in primis l’aria, che può avere un eccesso di CO2 che, pur non essendo pericolosa per l’organismo, può comunque portare a una sensazione di sonnolenza e stordimento.
Insomma, se le stampanti sono molto dannose perché emettono particelle ultrasottili nocive riempiendo l’aria di sostanze volatili tossiche, anche l’inquinamento acustico non è da sottovalutare, così come l’umidità che porta alla formazione di muffe responsabile di tossi croniche, raffreddori e mal di testa.
All’estero qualcosa si muove. Colossi internazionali come Google hanno deciso di non dotare di cestini della spazzatura le scrivanie dei dipendenti per scoraggiarli dal gettare in maniera indifferenziata i rifiuti e costringerli a recarsi a un punto di smistamento creato proprio per riciclare. “L’uscita dalla crisi passa anche dal green – tira le somme Barbone – e prima le aziende si accorgeranno che credere nel sostenibile significa investire nel futuro, prima la ripresa sarà a portata di mano”.