L’uomo e il mare. La battaglia sul progetto di uno scalo crociere privato a Fiumicino
Il progetto di Royal Caribbean a Isola Sacra si basa sulle regole per il Giubileo. La protesta di Italia Nostra, l’audizione della Regione, gli interessi e i documenti
di Pepi Katona
Un progetto della multinazionale crocieristica Royal Caribbean è entrato nella normativa sugli investimenti per il Giubileo dell’anno prossimo e nel PNRR. Si tratta di realizzare a Fiumicino, fuori dal porto, in località Isola Sacra a fianco del faro, un grande terminal privato per le navi da crociera. Il progetto prevede di trasformare in un grande terminal per navi da crociera l’attuale marina, cioè il porticciolo privato per barche a vela e motoscafi privati. Proponente del progetto è il Comune di Fiumicino, per conto della Royal Caribbean; il Rina ha preparato i documenti di valutazione di impatto ambientale. La concessione durerebbe 90 anni.
Effetti a catena
La società proponente assicura che il terminal privato della compagnia non opererebbe in concorrenza con il terminal crociere nell’area portuale di Civitavecchia o con il porto di Fiumicino, coordinati invece dall’autorità portuale del Tirreno centro-settentrionale. Se realizzato fuori dalla programmazione pubblica prevista dalla legge sui porti, il progetto di Isola Sacra potrebbe essere un precedente interessante per tutte le altre compagnie di navigazione che volessero trasformare le attuali marine turistiche in terminal privati per container o crociere.
Ecologisti contrari
Contro il progetto si sono mosse diverse associazioni ecologiste, fra le quali per impegno spicca Italia Nostra. Nei giorni scorsi nel consiglio regionale del Lazio si è svolta un’audizione. Il progetto è all’esame della commissione Via del ministero dell’Ambiente che dovrà esprimersi sull’impatto del progetto sul territorio. Per ora, protesta Italia Nostra, le relazioni specialistiche allegate al progetto “non risultano contenere nessuna analisi degli effetti prodotti sulla città (in particolare ai luoghi simbolo quali Colosseo, Piazza di Spagna, Altare della Patria, Piazza Navona, San Pietro)”.
I dettagli del progetto
Come specifica il Rina nello studio ambientale del progetto, “l’iniziativa si basa quindi sull’opportunità individuata dal Royal Caribbean Group s.r.l. (RCG) di introdurre una funzione crocieristica, con aree dedicata alla logistica crocieristica, attracco per grandi imbarcazioni stile yacht, ai cantieri nautici, ad attività commerciali (servizi alla marina, retail, alloggio e ricezione), all’interno del Porto di Fiumicino Isola Sacra”.
In particolare, ricorda il Rina nello studio ambientale, il fondo Icon Infrastructure (specializzato in investimenti azionari a lungo termine in attività infrastrutturali private in Europa e Nord America con una raccolta di 3,6 miliardi di dollari, e la Royal Caribbean di Miami hanno costituito la Fiumicino Waterfront, che gestisce il progetto.
La protesta di Italia Nostra: le piaghe dei faraoni
Italia Nostra, associazione per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale, da settimane contesta il progetto del Comune di Fiumicino e della Royal Caribbean. Nei giorni scorsi la sezione di Roma di Italia Nostra ha emesso un lungo comunicato stampa secondo cui “le masse scese dalle nuove navi da crociera porteranno l'invasione delle locuste nel centro di Roma, come le piaghe descritte nella Bibbia nell’Egitto dei faraoni”. Il comunicato è firmato da Antonella Caroli, presidente nazionale di Italia Nostra, e da Oreste Rutigliano, presidente della sezione di Roma.
In particolare, secondo l’associazione “il nuovo porto di Fiumicino-Isola Sacra progettato dalla Royal Caribbean, se approvato dal ministero, farà arrivare dal 2025 nel centro di Roma migliaia di crocieristi al giorno che, secondo una logica dell’escursione mordi e fuggi, porteranno ben poco alla città, ai musei e al decoro urbano ma costituiranno solo una massa di vacanzieri in cerca del souvenir, dello scatto-ricordo nei luoghi simbolo e del consumo di cibo street-food”.
Aggiunge Italia Nostra: “Qualcuno tra le capitali europee toccate dalle mete crocieristiche, ha già paragonato questa forma di turismo indotto dalle navi come l’invasione delle locuste richiamando alla memoria la punizione divina citata nella Bibbia inflitta al popolo egiziano. E purtroppo il paragone rende bene il risultato già prodotto nelle città di Amsterdam, Barcellona, Marsiglia, Bergen (l’elenco continua), dove i sindaci e le amministrazioni comunali di ogni colore politico hanno da tempo vissuto i danni prodotti e hanno avviato significative azioni di contrasto allo sbarco delle crociere, chiudendo gli approdi prossimi alle città ed allontanando il più possibile le navi dai centri urbani”.
Ancora Italia Nostra: l’appello alle autorità
Continua il comunicato dell’associazione ambientalista: “Incautamente Roma, già meta privilegiata dal turismo di massa con arrivi dal vicino porto di Civitavecchia (porto leader per approdi delle crociere nel Mediterraneo) invece sta favorendo il nascere di porti ancora più prossimi alla città con una ulteriore e drammatica anomalia che consiste nella concessione per 90 anni dell’intera infrastruttura portuale al gruppo privato Royal Caribbean, leader mondiale della crocieristica, che con una flotta di navi da 5mila a 7mila passeggeri, potrà operare senza regole e privo di necessarie infrastrutture terrestri (strade e ferrovie), in concorrenza con tutti i porti nazionali, senza che sindaci o governatori del territorio possano eventualmente regolamentarne gli approdi in futuro in caso di necessità. Il progetto portuale di Fiumicino-Isola Sacra è stato inoltre inserito incomprensibilmente nell’elenco dei “progetti strategici per il Giubileo 2025”, sarà quindi favorito nell’iter autorizzativo da procedure semplificate, sebbene le strutture portuali, secondo le più ottimistiche e poco realistiche previsioni, saranno complete solo alla chiusura dell’anno giubilare (a fine ottobre 2025)”.
E qui arriva l’appello alle autorità: “Invitiamo pertanto la commissione Via del ministero, il sindaco di Roma nonché commissario straordinario al Giubileo, il sindaco di Fiumicino e chi altro ne abbia potere istituzionale, ad opporsi allo scellerato progetto portuale e a bloccarne la fattibilità nell’interesse dei romani, dei musei di Roma, dei luoghi di arte e di storia, degli albergatori e dei ristoratori di qualità (quelli del made in Italy). I porti e le banchine per le navi da crociera restino nelle esclusive competenze nazionali o pubbliche, almeno così, al pari di Amsterdam, Barcellona o Venezia, saremo sempre in grado di regolare o interrompere gli afflussi in caso di necessità”.
L’audizione in Regione
La commissione regionale speciale Giubileo 2025 si è riunita venerdì 19 gennaio alle 12 nella Sala Etruschi del Consiglio regionale del Lazio, in via della Pisana. All’ordine del giorno un’audizione sul tema del progetto definito “Intervento n. 146 Dpcm 8/6/2023 - Porto Turistico crocieristico di Fiumicino Isola Sacra”. Sono stati ascoltati Galliano Di Marco, amministratore delegato della società Fiumicino Waterfront realizzatrice del progetto; Marino Balzarini, project manager e coordinatore della progettazione di Rina; Marco Pittori, progettista opere di ricostruzione e rinaturalizzazione arenili di Interprogetti srl; infine Maurizio Florio, coordinatore studi ambientali di Rina.
Non sono state ascoltate per ora le due autorità pubbliche più direttamente coinvolte, cioè l’Autorità di sistema portuale del Tirreno Centro Settentrionale e la Capitaneria di porto. Ci saranno altre due audizioni, la seconda delle quali con presidente della regione Lazio e sindaco di Roma.
Galliano Di Marco ha fatto presente che il soggetto attuatore è in realtà il Comune di Fiumicino, poiché si tratta di un progetto a forte rilievo pubblico, mentre la società da lui rappresentata è soltanto il soggetto sviluppatore e finanziatore del progetto.
L’azienda: non siamo in concorrenza contro Civitavecchia
Secondo quanto ha detto Di Marco durante l’audizione regionale, non si tratta di un porto commerciale ma di un porto turistico, che va a soddisfare una domanda ingente di passeggeri nel Tirreno centrale, con sei milioni di passeggeri potenziali, come quelli ora serviti dal terminal crociere di Civitavecchia. Non esiste una competizione con Civitavecchia, ha specificato. Anche Assobalneari era contraria al progetto inizialmente, ma poi è stata convinta dai benefici. La questione dell'inserimento del progetto nei lavori per il Giubileo nasce col governo Draghi, ha detto il relatore. I tempi tecnici sono stati molto lunghi ma il cronoprogramma sarà rispettato con l’attracco delle prime navi per l’ottobre del 2025. Sono state presentate delle osservazioni a cui è stata data risposta.
Oltre 1 milione di passeggeri. Progetto trasbordo
Fra i dettagli emersi durante l’audizione, il porto potrà far transitare 1,2 milioni di passeggeri l’anno (più di 200 accosti di navi da crociera). Finché il porto non sarà pronto, le navi da crociera si ormeggeranno in rada al largo a un miglio dalla costa e i pellegrini del Giubileo verranno trasbordati su grandi motoscafi per lo sbarco a terra.
A seguire nell’audizione, Marino Balzarini di Rina Consulting ha illustrato i dettagli tecnici attraverso la proiezione di alcune diapositive. Sostenibilità è la parola chiave del progetto, che prevede 1200 posti barca ed è curato da un gruppo di lavoro costituito da cento persone. Tre i bacini e moli principali previsti ma anche un parco pubblico. Fiumicino Waterfront ha acquisito la concessione demaniale marittima per questo progetto che, a differenza del preesistente progetto del 2009, che era per un porto turistico con sviluppo immobiliare, è un progetto ora di porto turistico con accosto crocieristico. Per quanto riguarda il versante ambientale, la prestazione energetica sarà coperta da fonti rinnovabili e le navi ormeggiate dovranno spegnere i motori, limitando così le emissioni nell'atmosfera. Per questo sarà elettrificata la banchina.
Marco Pittori di Interprogetti ha illustrato gli aspetti inerenti alla difesa della costa, come la ricostruzione degli arenili attraverso il recupero dei sedimenti. Si prevede il dragaggio di 1,6 milioni di metri cubi di sedimenti. Specie tra Focene e Macchia grande si ha un importante fenomeno erosivo che, per esempio, potrebbe essere ridotto depositandovi i sedimenti dragati dall’area del faro. Affrontato poi il tema della viabilità di accesso al porto ancora da Balzarini, tema che è stato oggetto di studi ad hoc congiuntamente alla polizia municipale di Fiumicino.
Il verbale dell’audizione della Regione https://www.consiglio.regione.lazio....
I dettagli del progetto presentati al ministero dell’Ambiente https://va.mite.gov.it/it-IT/Oggetti...