Venezia verde/2 - Green Cross, ogni film emette 50 ton CO2
La produzione di ogni film determina l’emissione di circa 50 tonnellate di CO2 in atmosfera. Lo riferisce l’associazione Green Cross Italia in un workshop “Green economy e green jobs nel cinema italiano” organizzato in occasione della consegna del Green drop award a Venezia
La produzione di ogni film determina l’emissione di circa 50 tonnellate di CO2 in atmosfera. Lo ha detto, nella cornice della 70esima Mostra del Cinema che si è appena conclusa al Lido di Venezia, l’associazione Green Cross Italia nel corso della presentazione dei dati del Centro studi Unioncamere, in un workshop “Green economy e green jobs nel cinema italiano” organizzato in occasione della consegna del Green drop award.
Per l’associazione "anche nel cinema italiano stiamo assistendo a una svolta green" anche se “la strada da percorrere è ancora lunga”. Infatti, “favorire attraverso lo schermo, comportamenti ecosostenibili, porterebbe a importanti riduzioni di emissioni di CO2 nell’aria”. Secondo una stima, “se 500 mila spettatori, influenzati dallo schermo, decidessero di ridurre anche solo dell’1% la propria produzione di CO2, si avrebbe un risparmio di 46mila tonnellate di CO2 che non verrebbero immesse nell’atmosfera; l’equivalente di 46 milioni di metri quadri di boschi in più”.
“Almeno un quarto delle imprese rientra ormai nella green economy - dichiara Marco Gisotti, direttore del Green Drop Award - è ora che anche l’industria cinematografica vada in questa direzione”.
Tra i casi studio di cinema green, il film “Un Angelo all’inferno”, pellicola prodotta da Michele Calì e Federica Andreoli. "Nel cinema italiano - spiega il regista Mimmo Calopresti, presidente di giuria del premio Green drop award - si dovrebbe iniziare a lavorare con una mentalità che includa l’etica ambientale al suo interno. Bisognerebbe obbligare le produzioni a lavorare in maniera più rispettosa dell’ambiente”.