Enel investe 80 milioni per la centrale turbogas a Porto Empedocle
Il nuovo impianto è costituito da un turbogas di 80 MW alimentato a metano, che segna l'abbandono all'olio combustibile denso
Scongiurato il rischio di chiusura per la centrale Enel di Porto Empedocle, con l'inaugurazione del nuovo gruppo turbogas avvenuta dopo circa un anno dall'inizio dell'intervento. Si tratta di un investimento da 80 milioni di euro per il progetto di adeguamento impiantistico e ambientale che manterrà inalterati i livelli occupazionali.
“A marzo l'impianto sarà pienamente operativo - ha annunciato il direttore Global generation di Enel Enrico Vitale. - Si produrrà energia con un impatto ambientale bassissimo”. Il nuovo impianto è costituito da un turbogas di 80 MW, alimentato a metano, con l'addio di Porto Empedocle all'olio combustibile denso.
Energia ma anche lavoro - Per la realizzazione del nuovo gruppo turbogas sono stati necessari 12 mesi e 350.000 ore di lavoro. 25 le imprese coinvolte con medie di 150 persone occupate ogni giorno.
Il nuovo impianto è costituito da un turbogas di 80 MW alimentato a metano. La sua elasticità di esercizio garantisce considerevoli vantaggi operativi, che consentono di ottenere una flessibilità di produzione, di regolazione e di riserva indispensabili per migliorare il servizio elettrico della Sicilia.
“Ambiente, sicurezza sul lavoro, sviluppo e occupazione - ha dichiarato Enrico Viale - sono da sempre priorità della nostra azienda e punti di forza di questo progetto che, con un significativo investimento, consentirà alla centrale di Porto Empedocle di continuare a ben operare nei prossimi anni, per garantire la sicurezza della rete elettrica nell'area sud-occidentale della Sicilia, con una configurazione d'impianto rinnovata grazie all'adozione di tecnologie all'avanguardia”.
La sua entrata in esercizio ha anche evidenti vantaggi ambientali perché, grazie all'utilizzo di nuove tecnologie e all'uso del metano, azzera le emissioni in atmosfera delle polveri e degli ossidi di zolfo, riducendo in modo significativo anche le emissioni degli ossidi di azoto e del monossido di carbonio, in linea con le migliori tecnologie presenti oggi sul mercato.
Il nuovo impianto turbogas è in fase di collaudo e a breve entrerà in esercizio commerciale. Alcune attività di cantiere continueranno, comunque, anche nei prossimi mesi. Entro la fine dell'estate si dovranno infatti completare alcune parti accessorie del nuovo impianto e saranno demolite la ciminiera e il generatore di vapore del vecchio gruppo 2, ormai fuori servizio dalla scorsa estate. Rimarrà disponibile in riserva fredda il gruppo 1, che - nel rispetto di quanto previsto nel nuovo decreto AIA rilasciato lo scorso 19 dicembre - potrà funzionare solo per 1000 ore l'anno, quando il turbogas sarà indisponibile all'esercizio.