E.On, il 22 aprile sciopero nazionale in tutte le centrali elettriche in Italia
Filctem-Cgil, Femca e Flaei-Cisl, Uiltec-Uil: " Gravi incertezze sulle garanzie economiche ed occupazionali per i 940 lavoratori"
Mercoledì 22 aprile prossimo i sindacati del settore Filctem-Cgil, Femca e Flaei-Cisl, Uiltec-Uil hanno proclamato per l'intera giornata uno sciopero nazionale in tutti i siti italiani di E.On., il gruppo tedesco tra i principali player energetici nel nostro paese. Prevista per quel giorno una manifestazione a Roma, davanti la sede del ministero dello Sviluppo Economico.
L'astensione dal lavoro riguarda tutto il personale giornaliero (manutenzione, uffici, staff, nuclei) e quello turnista impegnato nella conduzione degli impianti di produzione delle centrali di Fiume Santo (Ss), Ostiglia (Mn), Tavazzano (Lo), Ferraris (Li), Scandale (Kr), del Centro energie di Ferrara, del nucleo idroelettrico di Terni. "Ma - assicurano i sindacati - non sono previsti disagi per gli utenti, perché la mobilitazione - ricordano - si svolge secondo le norme legislative previste dalla regolamentazione del diritto di sciopero in vigore nel settore elettrico".
Il pomo della discordia è - ad oltre due mesi dall'incontro al ministero dello Sviluppo Economico - il notevole ritardo della società tedesca, che ha dichiarato di non essere ancora nelle condizioni di poter sottoscrivere un accordo con i sindacati finalizzato alla piena tutela occupazionale, normativa ed economica per tutti i 940 lavoratori e lavoratrici del Gruppo.
“Addirittura - riferiscono polemici i sindacati - il 10 aprile scorso E.On si è presentata al tavolo senza nemmeno delineare un percorso chiaro, soprattutto alla luce delle nuove norme previste dal jobs act, sulle modalità attraverso le quali effettuare il passaggio dei lavoratori alle potenziali società acquirenti”.
Intanto il tempo stringe, e il 1° maggio - data nella quale avverrà appunto il passaggio delle attività gas e carbone al gruppo energetico ceco "Eph" - si avvicina. Come si ricorderà, l'11 gennaio scorso E.On aveva dato il via libera ufficiale alla vendita attraverso uno "spezzatino" delle sue attività in Italia: il gruppo tedesco aveva comunicato al mercato la cessione degli asset di generazione elettrica a carbone (600 MW) e a gas (6 centrali per quasi 4 GW) ai cechi di "Eph".