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Fisico CNR: il rilascio di acque radioattive di Fukushima è un’extrema ratio (ma ci si può fidare)

where Roma when Mar, 05/09/2023 who luca

Valerio Rossi Albertini: "Non c’è una tecnica salvifica, bisogna confrontarsi con il fatto che quando si verifica un incidente nucleare di questa portata non c’è un protocollo di azione, non si sa cosa si debba fare e si naviga a vista"

Il rilasciofukushima1.jpg nell'Oceano delle acque radioattive dell'impianto nucleare giapponese di Fukushima è un provvedimento tampone che dimostra come "a distanza di 12 anni l’incidente ancora non sia ancora risolto, e le cui conseguenze si protraggono per decenni". Così all'Adnkronos Valerio Rossi Albertini, fisico del Cnr, commenta l'annuncio delle operazioni, a partire da giovedì, per il rilascio dell'acqua contaminata nell'Oceano.

500 piscine in Oceano
Per l'esperto, si tratta di "una extrema ratio perché ormai dall’incidente del 2011 sono passati 12 anni e l’acqua di raffreddamento si è andata accumulando, dal momento che il nocciolo del reattore è ancora caldo e quindi va tenuto sotto controllo raffreddandolo, appunto, con dell’acqua. L'acqua, che sta diventando radioattiva a contatto con queste sostanze, deve essere stipata e ha riempito ormai tutte le vasche che erano già disponibili e che sono state costruite in seguito per raccoglierla. Adesso, per continuare, c’è necessità di disfarsi di quest’acqua e la quantità è imponente, si parla di qualcosa come 500 piscine olimpioniche da sversare nell’Oceano", spiega Rossi Albertini. "I rischi sono che l’immissione di acqua, anche se blandamente radioattiva perché sarà trattata, possa avere un impatto sull’ecosistema marino nel braccio di mare dove verrà riversata perché, se è vero che l’Oceano Pacifico è immenso e verrà diluita molto rapidamente, è altrettanto vero che lo sversamento avviene in un punto preciso ed lì che si possono verificare problemi", avverte.

Ci si può fidare
"Secondo i dati comunicati dalla Tepco, che si occupa dell’impianto, l'acqua verrà pretrattata, cioè verranno tolte le sostanze nocive tanto quanto possibile, verrà diluita, in modo tale che quando viene sversata non ci sia un alto tenore di sostanze radioattive e verrà riversata un po’ alla volta in modo da consentire ai flussi delle correnti oceaniche di trasportare e diluire ulteriormente la radioattività. Le cautele ci sono tutte: l’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha dato il proprio assenso e dell’agenzia ci si può fidare perché hanno tecnici molto rigorosi", sottolinea.
 

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