Porto Tolle – Botta e risposta Zanonato-Realacci sulla riconversione della centrale
Le divergenze tra il ministro dello Sviluppo e il neo presidente della commissione Ambiente della Camera
“Dopo le affermazioni dei giorni scorsi sul nucleare, il ministro Zanonato ha detto che la centrale a carbone di Porto Tolle va realizzata, cosa che non pensa più neanche l’Enel. Mi auguro che Zanonato, che forse adesso sta facendo dichiarazioni più per la cultura che aveva che per quella che bisogna avere oggi per uscire dalla crisi, aggiorni i suoi punti di vista”. Lo dice il neo presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, a Radio Radicale.
“Oltre ad affrontare i tantissimi problemi ambientali aperti - aggiunge Realacci - oggi l’ambiente in senso lato è anche la vera frontiera su cui si ricostruisce una nuova economia. Se vogliamo far ripartire l’occupazione occorre investire in innovazione, ricerca, green economy. Occorre rilanciare l’edilizia puntando sul recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, come il credito d’imposta del 55% che scade il mese prossimo. Mi auguro che il governo si incammini da solo in questa direzione, ma se non lo farà la battaglia verrà fatta in Parlamento”.
Il ministro per lo Sviluppo, l’ex sindaco di Padova Flavio Zanonato, aveva detto che l’impianto di Porto Tolle nel Polesine “è un traguardo da raggiungere”. Tesi condivisa, peraltro, dal governatore del Veneto Luca Zaia. “La pratica sarà sul mio tavolo – ha sottolineato il ministro – e ho già predisposto un incontro con i vertici dell’Enel”.
E i lavoratori della centrale vogliono la riconversione. “La competitività e la sostenibilità ambientale devono andare di pari passo: produrre energia pulita e a prezzi inferiori rispetto agli attuali è un interesse collettivo. Questa è la direzione per la riconversione della centrale di Porto Tolle, per l’economia e l’occupazione”, afferma il comitato dei lavoratori Enel di Porto Tolle, sottolineando la necessità di ridurre il costo dell’energia per favorire la ripresa, in risposta alla tesi di Greenpeace che dice no all’intervento. “Chiediamo un incontro al ministro Zanonato per raccontargli la verità sul progetto e su Greenpeace”, conclude la nota dei lavoratori.