Regione Emilia-Romagna: le scorie nucleari di Caorso finiranno in Slovacchia
L’annuncio sul trasferimento all’impianto di Bohunice è dell’assessore regionale all’Ambiente Paola Gazzolo
Destinazione Slovacchia. È nel Paese dell’Est europeo che saranno inviati i rifiuti radioattivi dell’ex centrale nucleare di Caorso (Pc). L’annuncio del trasferimento è stato dato dall’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo, nel corso della prima riunione del Tavolo della Trasparenza sulla dismissione dell’impianto piacentino, convocato nel municipio della cittadina piacentina.
“L’avvio delle spedizioni dei materiali, contenuti in 5.500 fusti, è previsto entro l’estate” ha detto l’assessore. “In Slovacchia, nel centro di Bohunice, ci sarà il trattamento e condizionamento, due operazioni fondamentali per il successivo stoccaggio nel deposito nazionale, che comunque non avrà sede a Caorso”.
“La Regione ha già dato il suo via libera al trasporto del materiale”, ha sottolineato Gazzolo, ricordando come l’iter autorizzativo, in corso presso il ministero dello Sviluppo economico, dovrebbe concludersi nei prossimi mesi. “Si tratta - ha proseguito l’assessore - di un ulteriore e fondamentale passo in avanti per la bonifica e la messa in sicurezza del sito. Mi fa molto piacere poterlo annunciare nel corso di questa riunione iniziale del Tavolo: uno strumento di partecipazione che avevamo promesso e che ora è realtà”.
Come precisato da Sogin, la società incaricata del decommissioning degli impianti nucleari e della messa in sicurezza dei rifiuti, intervenuta alla riunione con il direttore Sabrina Romani, responsabile della disattivazione della centrale, oltre 3mila fusti di resine radioattive esauste, prodotte nel periodo in cui l’impianto era attivo, sono già stati “caratterizzati”, cioè analizzati in merito al loro contenuto di radioattività, in vista della spedizione al centro di trattamento slovacco di Bohunice.
Il percorso per lo smantellamento - A maggio saranno presentati gli interventi propedeutici allo smantellamento dei sistemi e delle componenti dell’edificio reattore: lo svolgimento è programmato per il 2017. Nel mese di luglio del prossimo anno partirà l’adeguamento dei depositi temporanei presenti nel sito, per allinearli agli standard di sicurezza oggi richiesti; entro il 2019 Sogin completerà i lavori, avviati lo scorso 21 marzo, per l’installazione di una stazione di trattamento dei rifiuti nell'Edificio turbina e la realizzazione di aree provvisorie per il loro stoccaggio. L’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) è incaricato di vigilare e monitorare lo svolgimento di tutte le operazioni, sia attraverso controlli preventivi che successivi, condotti anche con il supporto di Arpae Emilia-Romagna.
“La dismissione deve continuare e accelerare – è l’appello dell’assessore Gazzolo –. Il Tavolo della Trasparenza, aperto anche agli enti locali, al mondo sindacale e ambientalista, dovrà monitorare questo processo con attenzione, insieme alle attività legate all’attuazione del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi e alla pubblicazione della Carta della aree potenzialmente idonee a ospitare il deposito nazionale”. Nell’adempimento di queste funzioni, il Tavolo si potrà avvalere della collaborazione di Ispra e Sogin che, nelle prossime settimane, firmeranno accordi specifici con la Regione sulle modalità della loro partecipazione e della trasmissione delle informazioni utili allo svolgimento dei lavori dello stesso Tavolo. “Si tratta delle premesse per terminare il decommissioning e conferire i rifiuti radioattivi che derivano dall’esercizio o dallo smantellamento della centrale nel sito nazionale”.