Stop alla più vecchia delle centrali nucleari francesi
Firmato l’accordo tra il Governo e Edf per l’addio a Fessenheim. Previste compensazioni per mezzo miliardo di euro
Edf ha firmato l’accordo con il governo per la chiusura anticipata della centrale nucleare di Fessenheim, la più vecchia del parco nucleare francese.
L’accordo prevede un assegno di compensazioni da circa mezzo miliardo di euro ed è il primo passo per la chiusura definitiva e lo smantellamento del sito nucleare, il primo che la Francia affronterà dall’avvio del suo programma di nucleare civile.
Per Jean-Bernard Levy, amministratore delegato di Edf, “ci sarà un lungo periodo di sospensione della produzione a Fessenheim, una sospensione progressiva su diversi anni prima di una lunga fase di smantellamento. Quel che è certo è che l’impiego dei lavoratori Edf è garantito”.
La misura è stata approvata nonostante il dissenso dei rappresentanti dei dipendenti Edf. Greenpeace Francia, che milita da anni per la chiusura di un sito industriale vetusto, avverte tuttavia proprio sul ritardo in materia di conversione energetica.
Il comitato aziendale centrale di Edf aveva emesso un giudizio contrario all’accordo con il governo, ritenendo che la chiusura del sito implicherà la soppressione di almeno 2.000 posti di lavoro. All’amministratore delegato Levy, uno dei sei amministratori con diritto di voto, spetta tuttavia la decisione finale in caso di mancato accordo in seno al comitato.
Cyrille Cormier, portavoce di Greenpeace per il settore energia, avverte tuttavia che “i reattori nucleari francesi sono sempre più vecchi, saranno bloccati per ragioni di sicurezza nucleare e bisognerà preparare i dipendenti e l’azienda alla conversione verso le energie rinnovabili. È quel che deve fare oggi Edf” dice.
La chiusura di Fessenheim era stata una delle promesse di François Hollande in campagna elettorale. Lo spegnimento dei due reattori del sito industriale, che garantiscono una produzione da 900 megawatts di energia, è previsto per il 2018.