Taglia-bollette, l’Autorità rivela: sono molte di più di 4 milioni le imprese che non avranno sconti
È assegnato alle commissioni Industria e Ambiente del Senato che definiranno il calendario dei lavori per il suo esame
Approda al Senato il “Taglia-bollette”, il decreto che contiene misure che, negli intenti del governo, una volta a regime nel 2015, dovrebbe portare a una riduzione del 10% della bolletta elettrica delle pmi, pari a circa 1,5 miliardi. Il decreto in sé dovrebbe comportare risparmi già quotabili tra gli 800 e i 900 milioni su base annua, sempre secondo le stime del governo.
Il testo di legge, dal titolo “Disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l'efficientamento energetico dell'edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa europea”, è assegnato alle Commissioni Industria e Ambiente del Senato che definiranno il calendario dei lavori per il suo esame.
Sconti in bolletta per pochi? - Il numero di piccole imprese e lavoratori autonomi che non beneficerà dello sconto elettrico del Taglia-bollette è probabilmente molto superiore alle stima minima di 4 milioni fatta la scorsa settimana dalla Cgia di Mestre. È quanto emerge da un'analisi dei dati dell'ultima relazione dell'Autorità per l'energia. Stando a questi, infatti, la cifra di 4 milioni costituisce il totale dei soli punti di prelievo in bassa tensione per “altri usi”, in cui ricadono appunto le imprese e gli autonomi, fino a 16,5 kW di potenza impegnata serviti in regime di maggior tutela.
Rincara la dose anche il responsabile delle politiche energetiche della Cgil Nazionale, Antonio Filippi, secondo il quale “con il taglio della bolletta elettrica solo il 15% delle piccole e medie imprese sarà coinvolto, perché la stragrande maggioranza di queste operano con soglie di potenza inferiore ai 16,5 kW previsti dal decreto, quindi nessun beneficio verrà riscontrato. Il tutto mentre in Francia si fanno operazioni di altra natura, che produrranno una diminuzione della bolletta elettrica del 50% per gli energivori”.
E’ tuttavia improbabile - rileva ancora Filippi - che anche le aziende che beneficeranno dello possano avere un vantaggio rilevante in termini competitività, vista l’esiguità della cifra.