Energia

Nel terzo trimestre i costi di acquisto e altre spese sono aumentati, facendo scendere l'utile netto

Saudi Aramco ha registrato un brusco calo dei profitti a causa degli attacchi alle proprie strutture, avvenuti in settembre, che avevano dimezzato per un breve periodo di tempo la produzione di petrolio.
 
Nel terzo trimestre i costi di acquisto e altre spese sono aumentati, facendo scendere l'utile netto a 21,2 miliardi di dollari (19,2 miliardi euro) dai 30,3 miliardi dello stesso periodo del 2018. Il prezzo medio del greggio si è attestato a circa 62 dollari fra luglio e settembre rispetto ai 75 dollari di dodici mesi prima. Aramco, nonostante sia tornata alla piena produzione, è stata costretta a importare petrolio per alimentare le raffinerie domestiche ed esportare i propri prodotti.

Intanto però la produzione di petrolio greggio dell'Arabia Saudita pare sia aumentata fortemente ad ottobre, dopo il calo a settembre a seguito dell'attacco. La produzione di petrolio greggio in tutti i paesi Opec ha raggiunto i 29.650 milioni di barili al giorno in ottobre, in aumento di 943mila barili al giorno da settembre, secondo fonti secondarie. La performance è stata trainata principalmente da un balzo di 1.094 barili dalla produzione saudita, che ha raggiunto 9.890 barili al giorno: un livello leggermente superiore al livello di agosto (9.851 barili) e soprattutto molto più di a settembre (8.796 barili).