Bruxelles contro South Stream in Bulgaria, ma i bulgari lo vogliono
Il progetto del gasdotto balcanico è stato avviato da Gazprom ed Eni
L'Unione europea ha chiesto alla Bulgaria di sospendere i lavori per la costruzione del gasdotto South Stream, che dovrebbe permettere alla Russia di portare il suo gas in Europa scavalcando il collo di bottiglia ucraino. Ma il progetto piace ai bulgari. La Commissione europea ha detto che il gasdotto, che attraversa il mar Nero, viola le regole europee.
Il progetto, avviato dalla russa Gazprom con l'Eni, è uno dei principali tentativi di Mosca di evitare l'Ucraina come paese di transito. Il conflitto in corso nella repubblica ex sovietica e l'annessione russa della Crimea rappresentano il principale punto di frizione tra l'Ue e la Russia in questa fase difficile dei rapporti.
"Abbiamo inviato alla Bulgaria una lettera di formale richiesta: abbiamo chiesto ufficialmente informazioni e, mentre hanno luogo le discussioni, abbiamo anche chiesto di sospendere il progetto" ha detto il portavoce della Commissione europea Antoine Colombani.
Il Parlamento europeo a metà aprile ha lanciato un appello affinché il progetto, guidato dal gigante del gas russo Gazprom, venisse bloccato come arma di pressione sul Cremlino per le sue azioni in Ucraina. Tuttavia la Commissione, che è l'esecutivo Ue, finora non ha tirato la corda e ha invece iniziato un braccio di ferro legale con Gazprom e la Bulgaria sui dettagli regolatori del progetto. La Commissione afferma che il progetto viola le regole Ue, le quali impediscono ai fornitori di gas di controllare anche le reti.
La Bulgaria dipende in maniera quasi integrale dalle forniture di gas russo ed è un paese coinvolto da lungo tempo nel progetto russo-italiano.
Ma il 68% dei bulgari appoggia il progetto del gasdotto South Stream. È emerso da un sondaggio dell'agenzia britannica Worldthink pubblicato a Sofia. Gli intervistati indicano "la stabilità economica" e "l'occupazione" come le più grandi sfide in Bulgaria - il 65% e il 60% - e in questo contesto considerano il South Stream una delle soluzioni migliori a queste sfide.
Il 93% degli intervistati è al corrente e segue gli sviluppi del progetto, il 68% lo appoggia, e soltanto il 5% dei bulgari è contrario alla sua realizzazione.
Nella classifica dei vantaggi che porterebbe il gasdotto, secondo i bulgari, al primo posto vi è "la creazione di nuovi posti di lavoro" (89%), seguono "la possibilità di diminuire il prezzo del gas naturale" (88%) e al terzo posto "la sicurezza delle forniture di gas" (84%).