Corrono i conti dell’Enel, l’utile cresce (i ricavi calano). Dividendo a 13 centesimi
Il programma punta a ridimensionare il debito del gruppo
Utile netto ordinario del gruppo a 3,12 miliardi (2,82 miliardi nel 2012, +10,3%) con dividendo proposto per l'esercizio 2013 pari a 0,13 euro per azione. Il consiglio di amministrazione dell’Enel, presieduto da Paolo Andrea Colombo, ha approvato i risultati dell'esercizio 2013.
Si registrano poi ricavi a 80,53 miliardi (84,95 nel 2012, -5,2%) con Ebitda (earnings before interest, taxes, depreciation and amortization, praticamente il margine operativo lordo) a 17,01 miliardi (15,81 nel 2012, +7,6%) e Ebit a 9.94 miliardi (6,8 nel 2012, +46,1%), inclusivo degli adeguamenti di valore dell'avviamento per 744 milioni (2.584 milioni nel 2012).
Il risultato netto del gruppo è a 3.235 milioni (238 milioni nel 2012), inclusivo dei citati adeguamenti di valore dell'avviamento. L'indebitamento finanziario netto è sceso a 39.862 milioni di euro, in calo del 7,2% rispetto al 31 dicembre 2012.
Il “completamento del processo di riduzione dell'indebitamento” avverrà anche “attraverso la finalizzazione del piano di dismissioni di attivi patrimoniali per circa 4,4 miliardi di euro da realizzare entro la fine del 2014”. L’Enel punta a un miglioramento della politica dei dividendi a partire dai risultati del 2015 e il pay-out sarà pari ad almeno il 50% dell'utile netto ordinario di gruppo, rispetto all'attuale 40%.
I risultati conseguiti dall'Enel nel corso del 2013 "confermano l'efficacia della strategia di diversificazione geografica e tecnologica del Gruppo". Lo afferma in una nota l'ad Fulvio Conti, dicendosi quindi "molto soddisfatto" e prevedendo di "migliore la politica dei dividendi a partire dai risultati 2015".
"Le azioni manageriali attuate nell'efficientamento dei costi e l'ottimizzazione degli investimenti - prosegue Conti - hanno permesso di conseguire gli obiettivi economico-finanziari e superare l'obiettivo di riduzione dell'indebitamento finanziario netto. Questi risultati sono stati raggiunti nonostante il perdurare del ciclo economico negativo in Italia e in Spagna e i provvedimenti regolatori fortemente penalizzanti adottati dal governo spagnolo, nel 2012 e 2013. Il Gruppo continua a produrre flussi di cassa netti positivi". Quanto ai prossimi cinque anni, Conti sottolinea che il gruppo proseguirà "la strategia di riduzione dell'indebitamento e della generazione di cassa. Si proseguirà inoltre nel percorso di semplificazione della struttura societaria e di riorganizzazione del gruppo”.
Guardando invece al risultato netto di gruppo, che nel 2012 precipitò a 238 milioni di euro soprattutto a causa delle pesanti svalutazioni delle attività di Endesa Iberia, nel 2013 risale a 3,2 miliardi. "Il significativo incremento è sostanzialmente dovuto alla plusvalenza connessa alla cessione di Arctic Russia, agli effetti derivanti dalle svalutazioni sugli avviamenti rilevate nei due esercizi a confronto, alla rettifica effettuata in fase di prima applicazione del nuovo IAS 19 (pari a 627 milioni di euro al netto degli effetti fiscali e delle quote di interessenza dei soci minoritari) e al miglioramento della gestione finanziaria".
Per quanto riguarda i ricavi, nel 2013 sono pari a 80.535 milioni di euro (-5,2%), soprattutto a causa della riduzione dei ricavi da vendita di energia elettrica, connessa essenzialmente alle minori quantità vendute, solo parzialmente compensata dai maggiori ricavi da trasporto di energia elettrica e da vendita di combustibili.
L'energia elettrica venduta si è attestata a 295,5 TWh, in calo del 6,7% in particolare per le minori quantità vendute sia nel mercato domestico (-10,1 TWh) che all'estero (-11,2 TWh), essenzialmente per le attività svolte nella Penisola Iberica (-6,6 TWh) e in Francia (-5,0 TWh) (in tale ultimo caso a causa della riduzione dei volumi di capacità disponibili in seguito all'uscita del gruppo Enel dal progetto Flamanville3, avvenuta a fine 2012, e per la minore disponibilità di approvvigionamento da EdF).
I volumi di gas venduti sono stati pari a 8,6 miliardi di metri cubi (4,1 miliardi di metri cubi in Italia e 4,5 miliardi di metri cubi nella Penisola Iberica), con una leggera diminuzione rispetto al 2012 di 0,1 miliardi di metri cubi (-1,1%). La produzione netta complessiva del gruppo Enel nel 2013 è stata di 286,1 TWh (-3,0% rispetto ai 294,8 TWh del precedente esercizio), di cui 72,9 TWh in Italia e 213,2 TWh all'estero.
Gli impianti del Gruppo Enel in Italia hanno prodotto 72,9 TWh, rilevando un decremento di 1,5 TWh rispetto al 2012. Le centrali termoelettriche hanno registrato una minore produzione di 7,1 TWh, parzialmente compensata da una significativa crescita della produzione da fonte idroelettrica (+5,2 TWh) per effetto delle migliori condizioni di idraulicità rilevate nel corso del 2013 rispetto all'anno precedente.
La richiesta di energia elettrica sul mercato nazionale nel 2013 si è attestata a 317,1 TWh, in diminuzione del 3,4% rispetto al corrispondente periodo del 2012. L'energia elettrica distribuita è stata invece pari a 404,0 TWh, di cui 230,0 TWh in Italia e 174,0 TWh negli altri paesi in cui il Gruppo è presente.
In Italia i volumi di elettricità vettoriata sulla rete di distribuzione risultano in diminuzione di -8,5 TWh (-3,6%) rispetto a quanto registrato nel precedente esercizio.
L'elettricità trasportata all'estero si è attestata a 174,0 TWh, con una variazione negativa di -1,7 TWh (-1,0%) rispetto al precedente esercizio, principalmente a causa dei minori volumi vettoriati da Endesa nella Penisola Iberica.