Starace al vertice di Enel – È chiamato ad attuare un piano di dismissioni da 4,4 miliardi
Dei 6 miliardi di dismissioni approvate lo scorso anno, Conti e Colombo ne hanno realizzati 1,6, soprattutto grazie alla vendita di Arctic Russia. Sul tavolo ci sono dunque altri 4,4 miliardi di asset da piazzare sul mercato, un'operazione ritenuta essenziale per il percorso di riduzione del debito, già sceso sotto i 40 miliardi.
Dismissioni per 4,4 miliardi, recupero dell'efficienza sui mercati maturi, espansione sui ercati emergenti e nelle rinnovabili. Questa la strada tracciata da Fulvio Conti per il futuro dell'Enel e lasciata in eredità al nuovo capo, Francesco Starace, l’attuale amministratore delegato di Enel Green Power, chiamato da Renzi a dirigere il gruppo. Dopo l'annus horribilis 2012, quando il management in uscita ha dovuto mettere a punto una cura draconiana di cessioni e svalutazioni per riportare l'andamento del gruppo in sicurezza, oggi Starace è chiamato a portare a termine la cura dimagrante. Dei 6 miliardi di dismissioni approvate lo scorso anno, Conti e Colombo ne hanno realizzati 1,6, grazie soprattutto alla vendita di Arctic Russia: sul tavolo ci sono dunque altri 4,4 miliardi di asset da piazzare sul mercato, un'operazione ritenuta essenziale per il percorso di riduzione del debito, già sceso sotto i 40 miliardi.
Nato a Roma nel 1955, laureato in ingegneria nucleare presso il Politecnico di Milano, Starace è entrato a far parte del gruppo Enel nel 2000 come responsabile dell'Energy Management di Enel Produzione.
In precedenza, dal 1982 al 1987, Starace ha ricoperto numerosi incarichi dirigenziali in Italia, negli Stati Uniti, in Arabia Saudita, in Egitto e negli Emirati Arabi per la società Sae Sadelmi, parte del gruppo General Electric. Dal 1987 al 2000 ha lavorato in ABB e poi in Alstom Powers Corporation, dove è stato anche amministratore delegato della società ABB Combustion Engineering Italia e successivamente a Zurigo, dove è stato direttore vendite globali e impianti chiavi in mano per la divisione turbine gas.
In Enel è stato responsabile della Area di Business Power all'interno della divisione Generazione ed Energy Management dalla sua creazione, successivamente direttore della Divisione Mercato; attualmente ricopre il ruolo di direttore della Divisione Energie Rinnovabili e a.d. di Enel Green Power.
Le reazioni - Greenpeace accoglie con favore e attesa la nomina del nuovo management di Enel. “Francesco Starace viene dal ramo migliore dell'azienda, quello che ha sviluppato un'importante filiera rinnovabile e garantito a Enel di continuare a stare sul mercato nonostante i molti errori del vecchio management - afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace - . Speriamo voglia estendere a tutta l'azienda l'impulso sulle energie pulite e sull'innovazione, e che la sua nomina segni un rapido abbandono del carbone con cui Enel fa, ancora oggi, quasi il 50% della sua elettricità in Italia''. “È innanzitutto una buona notizia che a capo dell'azienda non ci sia più Fulvio Conti - aggiunge Boraschi - . Sarebbe stato incredibile confermare per il quarto mandato consecutivo un signore che prima ha tentato la strada del nucleare, per fortuna bloccato da milioni di Italiani, e poi ha ventilato un assurdo piano di raddoppio della produzione da carbone, la fonte più inquinante e nociva per il clima e la salute''.
Il Ministero dell'Economia e delle Finanze, in nome del Governo, ha depositato presso la sede della società Enel anche la lista dei candidati designati alla nomina di membri del consiglio di amministrazione. Ne dà notizia il ministero stesso con una nota riportando la lista in cui figurano i nomi di Patrizia Grieco, Francesco Starace, Alberto Pera, Alberto Bianchi, Salvatore Mancuso e Paola Girdinio.