Enel/2 - Corte dei Conti, bene i risultati nel 2013, ora attuare i piani industriali e ridurre il debito
Nella relazione sul controllo della gestione finanziaria di Enel viene evidenziato che la società, grazie alle azioni strategiche programmate nel piano industriale 2013/2017, ha conseguito nel 2013 un deciso miglioramento dei risultati operativi
Enel “deve proseguire con il massimo impegno nelle azioni programmate con i piani industriali sin qui approvati, volte al contenimento e all'ottimizzazione degli investimenti, alla riduzione dei costi operativi e alla dismissione di partecipazioni non strategiche, in vista di una progressiva riduzione del livello di indebitamento”. Lo scrive la Corte dei Conti nella relazione sul controllo della gestione finanziaria di Enel, nella quale si pone in risalto come “nonostante la persistenza dello scenario di crisi nei mercati europei di riferimento - che si riflette in un progressivo calo della domanda di energia - la società, grazie alle azioni strategiche programmate nel piano industriale 2013/2017, ha conseguito nel 2013 un deciso miglioramento dei risultati operativi, sia con riferimento al budget, sia con riguardo al bilancio relativo all'esercizio 2012”.
La Corte dei Conti, inoltre, “ha preso positivo atto della deliberazione con cui il consiglio di amministrazione ha previsto di operare, nell'anno 2013 e con il consenso degli interessati, una sensibile diminuzione della retribuzione variabile di breve termine dell'amministratore delegato, del presidente e dell'intero management”.
L’organismo contabile ha poi evidenziato “la fiducia riposta dai risparmiatori nella solidità della società e il mantenimento di un'elevata affidabilità creditizia nei confronti del sistema bancario” e ha ribadito “la raccomandazione di limitare il ricorso alle prestazioni di professionisti esterni ai casi in cui vi sia una reale esigenza che trascenda le possibilità operative della struttura societaria”.
Per quanto riguarda il debito, la magistratura contabile ritiene “necessaria un'incisiva azione ai fini di una quanto più celere riduzione dell'indebitamento, rimanendo il suo livello, nonostante l'ulteriore riduzione del 7,20% registratasi alla fine del 2013 abbastanza elevato”.