Effetto Zohr. L’Eni entra negli Emirati Arabi e vende una quota di un giacimento in Egitto
Acquisita una partecipazione di lungo periodo in due concessioni offshore nel Golfo Persico e ceduto il 10% di un campo a gas in Mediterraneo
Doppio accordo dell’Eni negli Emirati e in Egitto: Eni ha firmato ad Abu Dhabi due accordi di concessione per l’ingresso con una quota del 5% nel giacimento di petrolio di Lower Zakum e con una quota del 10% nei giacimenti di petrolio, condensati e gas di Umm Shaif e Nasr, nel mare al largo del Paese, per un corrispettivo di circa 875 milioni di dollari complessivi e una durata di 40 anni.
Alla cerimonia di firma hanno partecipato il principe ereditario di Abu Dhabi, lo sceicco Mohamed bin Zayed al-Nahyan, e il primo ministro italiano, Paolo Gentiloni, oltre all’amministratore delegato della società di stato Adnoc, Sultan Ahmed al-Giaber, e all’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi. Questi accordi rappresentano una mossa strategica per Eni per l’ingresso in un Paese con riserve di idrocarburi tra le più grandi al mondo.
Lower Zakum si trova offshore, a circa 65 chilometri al largo di Abu Dhabi. La scoperta risale al 1963 e la produzione è iniziata nel 1967, con un target di produzione di 450mila barili di olio al giorno. Umm Shaif e Nasr si trovano in offshore, a circa 135 chilometri dalla costa di Abu Dhabi, e hanno un target di produzione di 460mila barili di olio al giorno.
In entrambe le concessioni Adnoc possiede una quota del 60%. L’operatore è Adnoc Offshore.
Nel frattempo l’Eni ha concordato la cessione a Mubadala Petroleum, consociata di Mubadala Investment Company, di una quota del 10% nella concessione di Shorouk, nell’offshore dell’Egitto, nella quale si trova il giacimento super-gigante di metano di Zohr.
L’Eni, attraverso la sua controllata Ieoc, detiene attualmente una quota di partecipazione nel blocco del 60%, mentre gli altri partner sono Rosneft con il 30% e Bp con il 10%. Il corrispettivo pattuito è 934 milioni di dollari. Il completamento della transazione è subordinato al rispetto di alcune condizioni standard, tra cui tutte le autorizzazioni necessarie da parte delle autorità egiziane.
Zohr è stato avviato con successo nel dicembre 2017, a soli 28 mesi dalla scoperta, e ha raggiunto una produzione lorda di oltre 11 milioni di metri cubi di gas al giorno. La produzione aumenterà gradualmente fino a raggiungere il plateau entro la fine del 2019.