Giacimenti. Eni vende alla russa Rosneft un pezzo del nuovo giacimento supergigante Zohr
Eni ha concordato la cessione del 30% della concessione di Shorouk per 1,1 miliardi di dollari. Gli incassi complessivi realizzati negli ultimi quattro anni in applicazione del dual exploration model saranno pari a 6,3 miliardi di dollari
L’Eni ha concordato la cessione a Rosneft di una quota del 30% nella concessione di Shorouk, nell'offshore dell'Egitto, nella quale si trova il giacimento super-giant a gas di Zohr. L’Eni, attraverso la sua controllata Ieoc, detiene attualmente una quota di partecipazione nel blocco del 90% dopo la recente cessione di un primo 10% a Bp, in completamento.
Con questa transazione, gli incassi complessivi realizzati negli ultimi quattro anni in applicazione del dual exploration model saranno pari a circa 6,3 miliardi di dollari. Le condizioni concordate prevedono un corrispettivo di 1.125 milioni di dollari e il rimborso pro quota da parte di Rosneft degli investimenti già effettuati, pari a oggi a circa 450 milioni di dollari. Inoltre, Rosneft avrà un'opzione per l'acquisto di un'ulteriore 5% di partecipazione alle medesime condizioni.
Scoprire e vendere - Questa operazione "conferma la validità della strategia di dual exploration di Eni - dice la compagnia di San Donato Milanese - che consiste nel perseguire, in contemporanea al rapido sviluppo delle riserve scoperte, la loro parziale diluizione al fine di anticipare la monetizzazione del loro valore". Il completamento della transazione è subordinato al rispetto di alcune condizioni standard, tra cui tutte le autorizzazioni necessarie da parte delle autorità egiziane.
Il giacimento Zohr - Il giacimento di Zohr, situato nella concessione di Shorouk, è stato scoperto da Eni nell'agosto del 2015 ed è il più grande giacimento di metano mai rinvenuto nel Mediterraneo, con un potenziale complessivo a 850 miliardi di metri cubi di gas. A febbraio 2016 era stato completato l'iter autorizzativo per lo sviluppo del giacimento, mentre il primo gas è previsto entro la fine del 2017.
L’interesse internazionale - L'entrata di "più di una compagnia petrolifera mondiale" nell'area del giacimento offshore di Zohr "riflette la credibilità dell'Egitto e la fiducia nel Paese e nelle potenzialità del giacimento" stesso. È quanto dichiara il portavoce del ministero del Petrolio egiziano, Hamdi Abdelaziz. "L'accordo con Eni è regolato da una legge ad hoc che permette alla compagnia di cedere una parte della sua quota dopo il nulla osta del ministero del Petrolio egiziano. È già accaduto in passato e lo stesso Claudio Descalzi aveva annunciato di voler cedere il 50% della quota Eni. Ne ha già venduto il 40% e può ancora venderne il 5% più 5%", conclude Abdelaziz.