Analisi. Dal nuovo nucleare un mercato da 46 miliardi e 117mila posti potenziali
Lo studio di Ey rivela la necessità di puntare a un piano di sviluppo delle competenze. L'Italia punta a coprire tra l'11% e il 22% della domanda elettrica nazionale entro il 2050.
Lo sviluppo del nuovo nucleare in Europa e Italia potrebbe generare un mercato complessivo di circa 46 miliardi di euro per la filiera industriale italiana, con un valore aggiunto di 14,8 miliardi di euro e la creazione di circa 117mila nuovi posti di lavoro. Sono questi i numeri che emergono dalla nuova analisi di Ey “Nucleare Italia: il punto della situazione” in cui si sottolinea come gli Smr (Small modular reactors, reattori avanzati con una capacità massima di 300 MWe per unità ovvero circa un terzo della potenza di un reattore convenzionale) rappresentino una delle opzioni più promettenti per il rilancio del nucleare in Italia, grazie alla loro flessibilità e ai potenziali vantaggi in termini di sicurezza.
Il nodo competenze
Alla luce delle migliaia di potenziali nuovi posti di lavoro, risulta cruciale - sottolinea EY - puntare ad un piano di sviluppo delle competenze per coprire l'intero spettro di figure professionali necessarie attraverso, ad esempio, percorsi formativi specifici per tecnici, ingegneri e operatori del settore, con particolare attenzione alla progettazione e costruzione di impianti, alla gestione operativa dei reattori e allo smaltimento sicuro dei rifiuti radioattivi o ancora facendo leva sulla formazione di profili provenienti dagli istituti tecnici superiori. Facendo un paragone con gli altri Paesi europei, in Europa l'energia nucleare gioca un ruolo cruciale nella transizione energetica. La Francia ha una capacità nucleare installata di circa 61 GW, coprendo il 70% della domanda elettrica nazionale. La Germania, invece, ha deciso di disattivare le centrali nucleari entro il 2022, ma sta valutando la possibilità di riaprire il dibattito sul nucleare a causa delle crescenti preoccupazioni per la sicurezza energetica e la decarbonizzazione.
Testa: investimenti per piattaforme tecnologiche
Per Paola Testa, Europe West energy & resources consulting leader di EY, “l’Italia sta intraprendendo un percorso legislativo volto a riconsiderare l’energia nucleare come una risorsa strategica all’interno del mix energetico, in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione e sicurezza energetica. I futuri decreti legislativi dovranno abilitare anche investimenti e fondi per la creazione di piattaforme di sviluppo tecnologico che si muovano nella realizzazione di alleanze industriali a presidio e protezione della filiera energetica e nucleare italiane e europea. D'altronde, l’investimento nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie avanzate, come la fusione nucleare realizzabile in un futuro non troppo lontano, potrebbe portare a innovazioni cruciali per il futuro energetico del Paese”.
Trovi qui l’analisi: https://www.ey.com/it_it/functional/...