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L’allarme del Wwf: “Il governo usa i soldi della transizione per ridurre le bollette del gas”

where Roma when Lun, 10/03/2025 who roberto

Per l’associazione ambientalista è illegittimo l’uso del social climate fund per abbassare il prezzo del gas. Per abbassare le bollette bisogna uscire dal gas con la transizione rinnovabile e l’efficienza energetica.

Il Governo punta a destinaresocial-climate-fund.jpg una gran parte del fondo Social Climate Fund per ammortizzare il caro gas, utilizzando così i soldi della transizione per incentivare l’uso del combustibile fossile. L’accusa arriva dal Wwf che reputa illegittimo attingere al fondo destinato ad affrontare eventuali ricadute sociali dell’Ets2, cioè dell’inserimento dei trasporti e degli edifici nel sistema europeo di scambio delle emissioni, per attenuare l’aumento del prezzo dell’energia legato al gas.
L’esecutivo – spiega l’associazione ambientalista - deve ancora presentare il piano per l’utilizzo del Social Climate Fund, lo deve fare entro giugno e non sono nemmeno uscite le linee guida della Commissione europea, anche “se è ovvio che tale fondo sarà destinato ai settori coinvolti nell’Ets2 per accelerare nella transizione”.
Non solo: il provvedimento attinge ai fondi derivanti dalle aste delle quote Ets, già persi in mille rivoli e usati solo al 9% per la transizione energetica, e nonché al maggior gettito iva derivante dall’aumento dei prezzi del gas: in questo modo, solo i cittadini, tramite lo stato, rinunciano agli extra profitti, mentre le aziende energetiche, oil&gas in primis, no. Questa – dicono -non solo non è una transizione, ma non è affatto giusta.
 
Bonus una tantum
Il Wwf reputa poi sbagliato affrontare un problema sistemico con la soluzione “bonus una tantum” che, se in minima parte tampona la grave condizione di disagio di moltissime famiglie italiane, secondo il Wwf di certo non offre soluzioni di medio-lungo periodo. Il tema della povertà energetica e del caro bollette non si può affrontare solamente con i bonus, ma necessita di politiche pubbliche di sistema, che puntino ad affrontare i veri problemi del costo dell’energia elettrica. A parere dell’associazione, l’Italia sta di fatto rinunciando alle occasioni di pianificazione politico-strategica, come il piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), che sulla povertà energetica è del tutto carente, a favore di misure temporanee e poco risolutive rispetto alla portata del problema.
La verità, afferma il Wwf, è che “approvare in contemporanea il Decreto Bollette e il disegno di legge sul nucleare costituisce un grande controsenso: le attuali scelte in campo energetico di questo Governo portano ben lontano rispetto ad una riduzione dei costi dell’energia e disegnano uno scenario per l’Italia di dipendenza energetica e rischi per la natura, la salute e la pace. Mentre gli obiettivi sulle rinnovabili sono in grave ritardo, nonostante queste siano parte essenziale, insieme all’efficienza energetica e ai sistemi di accumulo, della transizione e dell’autonomia energetica del nostro Paese, si distraggono i cittadini parlando d’altro. Evidentemente – conclude il Wwf - c’è una carenza di coerenza e competenza, prima di tutto tecnica, che rischia di danneggiare gravemente il Paese”.

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