Elezioni regionali. Tempi duri per Tempa Rossa e per i giacimenti in Veneto
I risultati del voto di domenica possono influire sulla sorte di alcuni investimenti energetici. A rischio il centro oli di Taranto, i giacimenti in Veneto, la geotermia in Toscana
L’impegno del nuovo presidente della Puglia, Michele Emiliano, potrebbe mettere a rischio l’investimento della Total per l’impianto di trattamento del greggio che verrà estratto dai giacimenti lucani di Tempa Rossa, per i quali si stanno preparando i lavori per lo sfruttamento. L’impianto (“centro oli”) è previsto a Taranto.
È questo uno dei possibili effetti delle elezioni regionali di domenica scorsa.
No trivelle nell'entroterra veneto - In Veneto, il riconfermato presidente Luca Zaia dovrebbe paralizzare tutti gli investimenti per i giacimenti minori nell’entroterra, ma potrebbe intervenire anche sui programmi di sfruttamento dei giacimenti di metano nel golfo di Venezia. Zaia si è infatti espresso più volte contro l’utilizzo delle risorse regionali, ma anche contro quelle marine, che sono di competenza dello Stato e non della Regione. Il Veneto inoltre è una delle Regioni che hanno fatto ricorso contro il decreto Sblocca Italia, che accelera le procedure di sfruttamento delle risorse del sottosuolo. Di recente il Parlamento ha tolto il divieto di sfruttamento dei giacimenti marini a nord del parallelo del Po.
La geotermia sarà confermata? - In Toscana il confermato Enrico Rossi ha tenuto una posizione ambigua sulla geotermia, una delle risorse rinnovabili più preziose della regione: prima delle elezioni ha posto una moratoria a tempo (di sapore pre-elettorale) contro nuovi impianti geotermici, anche di nuova tecnologia e a bassa entalpia; la moratoria scadrà fra alcune settimane e si vedrà se il presidente Rossi intenderà confermarla o lasciarla decadere.