L’Europa decide su shale gas e fracking
In arrivo una raccomandazione sull'estrazione, che diventerà direttiva nel 2015. Regole su qualità delle acque sotterranee, rischio sismico, fanghi di perforazione
Il 24 gennaio prossimo, la Commissione europea dovrà rendere note le sue raccomandazioni relative alla ricerca e alla estrazione dello shale gas. Raccomandazioni che potrebbero diventare vincolanti nel 2015.
Prima di avviare campagne di ricerca e di estrazione, le compagnie minerarie dovrebbero garantire il massimo rispetto dell'ambiente e sottoporre i loro progetti a consultazioni pubbliche. Dovrà essere garantito che l'acqua e i composti chimici che vengono immessi a fortissima pressione sotto terra per frantumare le rocce scisti (quelle che contendono lo shale gas) non inquinino il terreno e le eventuali falde sottostanti il giacimento. Dovrà essere garantita l'assenza di rischio sismico indotto dalle perforazioni, una misura che, di fatto, esclude tutte le aree a rischio di terremoto. Dovranno poi essere controllate le dispersioni di gas dagli impianti, per i quali dovrà essere previsto un apposito sistema di cattura e convogliamento. Regole stingenti anche per i fanghi derivanti dal processo di fratturazione e il loro smaltimento.
Le nuove raccomandazioni non bastano, secondo alcune associazioni ambientaliste e diversi deputati verdi europei, che le hanno ritenute meno vincolanti di quanto non lo fosse la direttiva preparata dalla direzione Ambiente della Ue.