Shale gas e fracking, la Commissione Ue raccomanda i principi minimi
Il commissario Potočnik: “Una risposta alle preoccupazioni per l’ambiente e la salute e offrire agli operatori e agli investitori la prevedibilità di cui hanno bisogno”
La Commissione europea ha adottato una raccomandazione volta ad assicurare che siano poste in atto adeguate misure di salvaguardia dell’ambiente e del clima per il “fracking”, la tecnica di fratturazione idraulica ad alto volume utilizzata in particolare nell’estrazione di gas di scisto.
Oltre a gettare le basi per la creazione di condizioni paritarie per gli operatori del settore e a definire un quadro più chiaro per gli investitori, la raccomandazione dovrebbe aiutare tutti gli Stati membri che abbiano intenzione di utilizzare tale tecnica a far fronte ai rischi ambientali e per la salute e a garantire una maggiore trasparenza ai cittadini.
La raccomandazione è accompagnata da una comunicazione che passa in rassegna le opportunità e le sfide legate all’utilizzo della fratturazione per l’estrazione degli idrocarburi. Entrambi i documenti fanno parte di un’iniziativa più ampia portata avanti dalla Commissione per istituire un quadro integrato di politiche per il clima e l’energia da qui al 2030.
Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha dichiarato: “In alcune parti d’Europa il gas di scisto è fonte di speranze ma anche di timori. La Commissione, esortata a intervenire, ha reagito invitando gli Stati membri ad attenersi ad alcuni principi minimi per dare una risposta alle preoccupazioni per l’ambiente e la salute e offrire agli operatori e agli investitori la prevedibilità di cui hanno bisogno.”
Basandosi sulla normativa europea esistente e, se necessario, integrandola, la raccomandazione invita gli Stati membri in particolare a: pianificare gli sviluppi e valutare i possibili effetti cumulativi prima di concedere le autorizzazioni; valutare attentamente l’impatto ambientale e i rischi; accertarsi che l’integrità del pozzo soddisfi le norme relative alle migliori pratiche; verificare la qualità dell’aria, dei terreni e delle risorse idriche locali prima di avviare le operazioni, al fine di monitorare eventuali variazioni e affrontare le emergenze; controllare le emissioni atmosferiche, comprese le emissioni di gas serra, attraverso la cattura dei gas; informare il pubblico in merito alle sostanze chimiche utilizzate nei singoli pozzi; assicurare l’applicazione delle migliori pratiche da parte degli operatori per l’intera durata del progetto.
La Commissione continuerà ad agevolare lo scambio di informazioni con gli Stati membri, gli operatori del settore e le organizzazioni della società civile sulle prestazioni ambientali dei progetti concernenti l’estrazione di gas di scisto.
Gli Stati membri dell’UE sono invitati ad applicare i principi raccomandati entro sei mesi e, a partire da dicembre 2014, a informare ogni anno la Commissione circa le misure messe in atto. La Commissione verificherà il seguito dato alla raccomandazione con un quadro comparativo pubblico, in cui farà un raffronto tra le situazioni esistenti nei diversi Stati membri, e riesaminerà l’efficacia di questo approccio tra 18 mesi.
Il gas naturale convenzionale è intrappolato in rocce-serbatoio sotterranee. Il gas di scisto, sebbene sia anch’esso un gas naturale, è racchiuso in rocce che devono essere fratturate affinché possano rilasciarlo. L’UE non vanta molta esperienza nella fratturazione idraulica ad alto volume su vasta scala e ad alta intensità. Tale tecnica comporta l’iniezione di elevati volumi di acqua, sabbia e sostanze chimiche in un pozzo di trivellazione, in modo da fratturare la roccia e facilitare l’estrazione del gas. Finora l’Europa si è concentrata essenzialmente sulla fratturazione idraulica a basso volume per l’estrazione di gas convenzionali e di gas da sabbie compatte (tight gas), per lo più con perforazione di pozzi verticali, che costituiscono solo una piccola parte delle operazioni condotte dall’UE nel settore degli idrocarburi. Traendo spunto dall’esperienza del Nord America, che ha fatto ampio ricorso alla fratturazione idraulica ad alto volume, gli operatori stanno sperimentando ulteriormente questa tecnica nell’UE.
La gestione dell’impatto ambientale e dei rischi deve essere adeguata. Dal momento che per ottenere la stessa quantità di gas prodotta dai pozzi convenzionali è necessario trivellare un’area più estesa, occorre valutare e mitigare adeguatamente gli impatti cumulativi.
Il fatto che gran parte della normativa ambientale dell’UE sia precedente all’introduzione della tecnica di fratturazione idraulica ad alto volume spiega perché le norme vigenti non tengano debitamente conto di alcuni aspetti ambientali, cosa che ha destato preoccupazione nell’opinione pubblica, spingendola a chiedere l’intervento dell’Unione.
La comunicazione e la raccomandazione sono disponibili su internet al seguente indirizzo: ec.europa.eu/environment