Gas. Primo contratto di vendita per il maxigiacimento israeliano Leviathan
Intesa da 3 miliardi di dollari per alimentare una centrale elettrica. Il giacimento israeliano nel mediterraneo ha cambiato il rating del Paese
Il consorzio a guida statunitense che sta sviluppando le riserve di gas offshore del megagiacimento Leviathan, nel mare davanti a Israele, ha annunciato la stipula del primo contratto di vendita dopo la rivisitazione dell'accordo. Il consorzio, guidato dalla statunitense Noble Energy, ha annunciato ieri un'intesa da 3 miliardi di dollari per fornire 13 miliardi di metri cubi di gas che alimenteranno una centrale elettrica per i prossimi 18 anni.
Si tratta del primo accordo da quando il governo ha rivisto il progetto di sviluppo il 22 maggio, al termine di una battaglia legale che ha ritardato la partenza del giacimento. Il progetto, infatti, era stato definito incostituzionale dalla Corte Suprema, con gli oppositori che sostenevano che l'operazione dava troppo potere alle compagnie energetiche. Dopo la sentenza, l'intesa è stata rivista per recepire le obiezioni della Corte, per poi ricevere luce verde dal governo.
Leviathan è il più grande giacimento israeliano offshore con gas sufficiente per trasformare il paese da importatore a esportatore. Mercati chiave potranno essere Turchia e Egitto. Yossi Abu, ceo di Delek Drilling la compagnia israeliana che fa parte del consorzio, ha spiegato che il contratto è il primo di tanti che saranno firmati e che il giacimento fornirà gas al mercato interno entro 2019.