Gasdotti. Dubbi di Crippa sul gasdotto Poseidon. Nuovo scontro M5S-Lega?
Il sottosegretario al Mise ha detto che l’infrastruttura, appoggiata da Salvini, potrebbe non servire visto il raddoppio del Tap
Sul fronte energetico rischia di aprirsi un nuovo fronte di scontro tra M5s e Lega. Si tratta – apprendiamo da Ansa - della realizzazione del gasdotto Poseidon, fortemente sostenuto da Matteo Salvini in una recente visita in Israele, e adesso messo in dubbio dal sottosegretario al Mise Davide Crippa (M5s), secondo cui l'infrastruttura potrebbe non servire, visto che potrebbe essere sufficiente il raddoppio del già tanto discusso Tap.
Il progetto del Poseidon, che è in mano alla società Igi Poseidon (Edison e la greca Depa con il 50% ciascuna), consiste nel collegamento sottomarino tra l'Italia e la Grecia con una lunghezza approssimativa di 200 km attraverso il mare Ionio. Il metano destinato all'infrastruttura è quello proveniente dal Mediterraneo orientale, in particolare Cipro e Israele, attraverso l'EastMed, che fa capo alla stessa società. L'approdo italiano è stato individuato nei pressi di Otranto, a una ventina di km da Melendugno, dove è previsto il punto d'arrivo del Tap. Ed è proprio la concentrazione in terra di Puglia a preoccupare Crippa, dopo che i Cinquestelle, in campagna elettorale fortemente contrari al progetto, hanno “dovuto” dare il via libera al Tap pena il presunto pagamento di pesanti penali. La posizione del Mise è stata illustrata da Crippa alla Commissione Attività produttive della Camera, in seguito a un'interrogazione di Diego Zardini del Pd: ricordando come entro la fine di marzo fosse prevista la firma per la costruzione del terminal ad Otranto, che "sembrerebbe tornata in discussione", Zardini ha chiesto se non ci fossero stati "passi indietro da parte del Governo".
Crippa ha così spiegato che la società ha chiesto un rinvio di 12 mesi delle date previste per l'inizio e la fine dei lavori (al momento fissate al 6 giugno 2019 e al 6 giugno 2021) e che su questo è in corso l'istruttoria del Mise: in ogni caso, ha aggiunto, "sarà necessario verificare, nel caso risultasse economicamente attuabile, la sostenibilità territoriale e tecnica della realizzazione di un ulteriore gasdotto con arrivo in Puglia, anche in considerazione dei previsti sviluppi del gasdotto Tap che possono aumentare la portata del gas fino a 20 miliardi di metri cubi all'anno senza altre opere in Italia".
Il problema, però, è che Salvini, poco più di tre mesi fa, nel corso di una visita in Israele aveva parlato della "ipotesi di un gasdotto da Israele al sud dell'Italia su cui chiederò alle nostre aziende di cooperare", perché per "gli italiani avere maggiori forniture di gas e una bolletta più bassa è una priorità. Credo in questo progetto che potrebbe aggiungersi al Tap".