Energia

Aperto sul Baltico il terminale di Swinoujscie, per affrancarsi dalla dipendenza dal metano russo

La Polonia ha ricevuto la prima consegna di gas naturale liquefatto dal Medio Oriente nel suo nuovissimo terminale sul Baltico: un passo fondamentale nel suo piano di alleggerire la dipendenza da Mosca e di diventare un distributore regionale. La Polonia conta ora sulla Russia per circa il 40% del suo gas: un terzo viene da fonti interne, il 20% dall'Asia centrale. Con la tensione con il Cremlino alle stelle dopo l'annessione della penisola della Crimea nel 2014, Varsavia ritiene che diminuire la sua dipendenza energetica da Mosca sia la chiave della propria sicurezza nazionale. 

Il terminale di Swinoujscie ha una capacità annuale di cinque miliardi di metri cubi di gas naturale, che potrebbe presto aumentare a 7,5 miliardi di metri cubi, il 50% del consumo nazionale polacco.
L'impianto, che porta il nome del defunto presidente Lech Kaczynski, morto nel 2010 in uno schianto aereo in Russia, costa 720 milioni di euro e fa parte di quel che Varsavia chiama il “corridoio nord”, il piano per aumentare le consegne di Gnl in Europa centrale.
L'enorme nave da trasporto di Gnl Al Nuaman, affittata da Qatargas, ha attraccato al terminale con un carico destinato al monopolio pubblico del gas polacco PGNiG.