Il no alle trivelle in Puglia. Emiliano, come Vendola, impugna lo Sblocca Italia
La Giunta regionale pugliese ha approvato l'impugnazione del decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 25 marzo scorso che attua l'articolo 38 dello “Sblocca Italia”
La giunta regionale della Puglia ha approvato l'impugnazione del decreto del Ministero dello Sviluppo economico del 25 marzo scorso che attua l'articolo 38 dello “Sblocca Italia” (già impugnato dalla Regione Puglia). “Con questo provvedimento - ha spiegato il presidente uscente Nichi Vendola - difendiamo il ruolo delle Regioni nel procedimento di rilascio delle concessioni per le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nei nostri mari e sulla terraferma. Non può il Governo espropriare le Regioni dell’unico potere di intervento, cioè la mancata intesa, che esse hanno nell’ambito del procedimento di rilascio delle concessioni. Il decreto infatti, mediante meccanismi di superamento della mancata intesa posti unilateralmente in capo allo Stato - ha spiegato - mortifica il ruolo delle Regioni ponendosi in aperto contrasto con la consolidata giurisprudenza costituzionale. Questo non è possibile e non è accettabile. Noi siamo in prima linea per difendere le prerogative regionali”, ha concluso Vendola.
La ricerca di idrocarburi non è strategica - “È significativo - rileva il Wwf - che il neo-Governatore della Puglia Michele Emiliano confermi in questi giorni la decisione presa dalla giunta del suo predecessore Nicki Vendola di impugnare l'articolo 38 del decreto Sblocca Italia e che chieda al Governo nazionale di “andare verso un modello energetico diverso, non fondato sui combustibili fossili”. Il Wwf contesta dati alla mano la strategicità nazionale delle attività di prospezione, ricerca e coltivazioni di idrocarburi e le motivazioni emergenziali del decreto Sblocca Italia in assenza di alcuna valutazione organica sugli impatti ambientali, sociali ed economici a livello territoriale di ciascuna opera, come ha scritto in una Memoria integrativa presentata alla Corte Costituzionale, in appoggio all'azione delle Regioni contro il Governo in carica.
Riserve per otto settimane - Anzi, l'Associazione ricorda le valutazioni dello stesso Ministero dello sviluppo economico, il quale rileva come nei fondali marini del nostro Paese ci sarebbero circa dieci milioni di tonnellate di riserve di petrolio certe che coprirebbero al massimo il fabbisogno nazionale di idrocarburi per otto settimane”, ha concluso il Wwf.