Energia

Il politico chiede che il Pm Lecce sequestri il cantiere del gasdotto. Nuova indagine sul rispetto della direttiva Seveso

In tempo d’elezioni Massimo D'Alema (LeU) si affianca ai comitati nimby contrari alla posa del gasdotto Tap in Salento. Il politico afferma che "è opportuno" che i lavori in corso a San Foca di Melendugno (Lecce) per la costruzione del terminale del gasdotto Tap siano "sospesi fino al momento in cui i punti controversi vengano chiariti dall'autorità giudiziaria" e auspica anche "che la Procura valuti la possibilità di disporre o di richiedere il sequestro preventivo del cantiere, per evitare che i reati eventualmente commessi possano produrre conseguenze ulteriori, in termini di danni all'ambiente e alla salute verosimilmente irrimediabili".
Secondo quanto si è appreso nei giorni scorsi, la Procura di Lecce ha avviato l’ennesimo fascicolo sul tema Seveso, già più volte discusso e sentenziato, dopo l'esposto presentato da otto sindaci che chiedono ai magistrati di verificare se sia stata rispettata la normativa in vigore, e in particolare se il gasdotto debba essere assoggettato alla direttiva Seveso III, valutando non solo la condotta ed il terminale di riduzione del gas di San Foca, oggetto della prima indagine poi archiviata, ma l'intero impianto: il gasdotto Tap e il suo collegamento con la rete Snam nel tratto tra Brindisi e Mesagne.