Energia

Per il ministro dello sviluppo economico “l'estrazione di idrocarburi in mare in Italia si raccoglie tra Ravenna e Rimini, una zona dove si concentra il turismo: questo dimostra che di per sé non sono attività incompatibili”

Estendere alle attività in mare i benefici fiscali recentemente riconosciuti ai territori in cui si svolgono le attività di ricerca di idrocarburi: è la proposta avanzata dal ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, alla Commissione Ambiente del Senato.
“Ci sono protocolli precisi per rilasciare le concessioni; possiamo pensare a modificarli e migliorarli, tuttavia - ha rilevato il ministro - l'estrazione di idrocarburi in mare in Italia si concentra tra Ravenna e Rimini, nella stessa zona dove si concentra il turismo. Questo dimostra che di per sé non sono attività incompatibili”. Una posizione non troppo distante, in effetti, da quella del predecessore Corrado Passera, da sempre sostenitore di una maggiore produzione nazionale di idrocarburi.
“Le royalties corrisposte - ha aggiunto Zanonato - sono nella media e la fiscalità applicata è molto alta rispetto alla media Ocse; nessun favore, quindi, a chi viene qui a estrarre”.
Sempre in Commissione Ambiente il ministro ha parlato anche di shale gas, chiudendo la porta a possibili sviluppi nel nostro Paese. “Lo shale gas in Italia non è presente in quantità significative e le norme non ne consentono le estrazioni; finiamola di fare polemiche su una cosa che non esiste”.