Conti, lo shale gas non è la soluzione per l’Europa
Per l’ad di Enel è necessario concentrarsi più su efficienza e rapporti con i Paesi produttori
Il gas e il petrolio non convenzionali non sono una soluzione per il mercato dell’energia in Europa e in Italia, dove si dovrebbe piuttosto impegnarsi a fare efficienza e stabilizzare i rapporti con i grandi Paesi produttori di energie primarie. È il messaggio lanciato dall’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, a Parigi per partecipare al panel di apertura della conferenza ministeriale dell’agenzia internazionale dell’energia. Questo tipo di idrocarburi, ha spiegato all’Ansa a margine dell’evento, “è certamente una soluzione negli Usa, che grazie a queste tecnologie hanno potuto colmare il divario e ridurre le importazioni, e potranno forse anche arrivare a fare un po’di export”. Ma su questo lato dell’Atlantico la situazione è diversa: “non ci sono grandi riserve disponibili che siano ‘tecnologicamente sfruttabili ed economicamente convenienti’, e l’elevata densità abitativa rende difficile effettuare esplorazioni di ampio raggio e trivellazioni multiple “senza far preoccupare le popolazioni locali”.
Per questo, l’Italia e l’Unione europea nel suo complesso dovrebbero concentrarsi su altre due priorità. In primo luogo, “fare efficienza, realizzare prodotti che consumino meno energia e vivere consumando meno energia”. In secondo luogo, “cercare di stabilizzare i rapporti con i grandi Paesi produttori di energie primarie, per garantirsi l’accesso alle loro risorse in modo continuo e se possibile vantaggioso”.