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Tutti pazzi per i rigassificatori. La Calabria vuole il rigassificatore onshore a Gioia Tauro, mentre a Piombino c’è preoccupazione per l’impatto ambientale

where Milano when Lun, 11/07/2022 who luca

Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto parla della necessità di un Dpcm, mentre a  Piombino si teme che l'acqua fredda con cloro, gettata in mare, sia dannosa per l'habitat marino

"Il rigassificatore è uno degli obiettivirigassificatore-900x425-1.jpg del mio governo regionale e ha bisogno di un Dpcm da parte del Governo che lo qualifichi come infrastruttura strategica per potere dare il via ai lavori". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto nel corso della conferenza stampa che ha tenuto a Catanzaro assieme al presidente di Confindustria Carlo Bonomi e al presidente degli industriali calabresi Aldo Ferrara.
 
Serve autorizzazione del Governo
"Ho parlato con il ministro Cingolani - ha aggiunto Occhiuto - , il quale non esclude quest'opera, anzi la ritiene un'infrastruttura importante. Cingolani dice che per rendere però autosufficiente il Paese, nel breve periodo bisogna fare soprattutto rigassificatori galleggianti in sei otto o mesi. La mia richiesta al Governo è quella di pensare anche a un rigassificatore terrestre, perché darebbe un'indipendenza energetica anche futura". "A tutte le autorizzazioni valide - ha detto ancora Occhiuto - manca solo la dichiarazione da parte del Governo, dopodiché si può procedere alla realizzazione agli accordi con Arera. Su questi temi sto parlando con più ministri del Governo: mi piacerebbe che questo orientamento fosse condiviso in maniera tale che la nostra richiesta non venga percepita come una rivendicazione locale".
 
Gas: le preoccupazioni del comitato Piombino
 
Il Comitato salute pubblica Piombino Val di Cornia ha scritto una lettera all'amministratore di Snam Fsru, Elio Ruggeri, intervistato dal Tirreno nei giorni scorsi sul progetto per il rigassificatore a Piombino (Livorno). Parlando ancora del posizionamento della nave gasiera nel porto di Piombino, nella quale sostiene che sia "impossibile credere che non vi saranno intralci e rallentamenti alle altre attività portuali, come non ci convince affatto che l'acqua fredda con cloro, gettata in mare, non sia dannosa per l'habitat marino e gli allevamenti ittici, abbiamo letto aspetti non rassicuranti a proposito. L'acqua clorata non resterà confinata nel porto di Piombino, dato che non è un lago. Vi sono correnti marine che escono ed entrano, vi è un traffico intenso di navi, aliscafi e traghetti, tutto ciò farà in modo che il cloro raggiunga, con la sua azione desertificatrice, tutto il golfo di Follonica". Per il comitato, "la società Snam fa il proprio lavoro, ma chi ci amministra avrebbe dovuto trovare soluzioni meno impattanti e preoccupanti per una comunità, l'urgenza non giustifica il non ascoltare i territori".
 
 

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