Verso la Sen. I commenti del Coordinamento Free, Teon, Expocomfort, Evolvere
Ecco alcuni dei commenti sulla Strategia energetica nazionale in discussione in questo periodo
Pozzani di Teon - Dice Ferdinando Pozzani, socio di Teon (start up italiana che realizza e commercializza le pompe idrotermiche Tina e Retina): "Aspettando di vedere in che modo la Strategia Energetica Nazionale declinerà gli strumenti per raggiungere i propri obiettivi, credo sia una scelta di coerenza quella di valorizzare nell’ambito dell’efficienza energetica le tecnologie più incisive per la riduzione degli inquinanti e l’incremento dell’utilizzo di FER. In questo ambito, le pompe di calore consentono di indirizzare il settore dell’energia termica e frigorifera nel quale ancora oggi le soluzioni sono prevalentemente a combustibile fossile o, quando utilizzano fonti rinnovabili, sono ancora significativamente emissive, come le biomasse. Da parte nostra, crediamo che una meritocrazia sulle tecnologie sia utile, per non dire necessaria, rispetto alla capacità che hanno di conseguire obiettivi di sostenibilità ambientale, massimizzazione dei rendimenti energetici, rivalutazione della classe energetica dell’edificio e, ovviamente, risparmi economici. Un cenno poi sul teleriscaldamento, che sembra riceverà una maggiore valorizzazione da parte del SEN. Oggi è una soluzione poco utilizzata se non in alcune città, dove può raggiungere penetrazioni anche significative, o in alcuni quartieri, specie di recente edificazione. È una soluzione totalmente alimentata da combustibili fossili, con tecnologie a caldaia o cogenerative, ma che può essere “ambientalizzata” a parità di condizioni di funzionamento con soluzioni come le nostre, che introducono componente rinnovabile e non emissiva nella produzione di energia termica.”.
Pierini di Expocomfort - Dice Massimiliano Pierini, managing director di Mce - Mostra Convegno Expocomfort, la mostra internazionale su riscaldamento, refrigerazione, impiantistica, climatizzazione, condizionamento, tecnica sanitaria, home&building automation, efficienza energetica: "Le prime indicazioni che si apprendono sulla nuova SEN presentata in Parlamento vanno nella direzione giusta: finalmente si prende in considerazione il peso del settore residenziale nello sviluppo dell’efficienza energetica, la cui incidenza sugli obiettivi perseguiti di riduzione dei consumi complessivi di circa 9 Mtep passa dal 24 a circa il 35%. Il Governo si è preoccupato anche di sostenere questo obiettivo con proposte concrete condivisibili. Dal punto di vista finanziario, l’istituzione di un Fondo di garanzia a favore degli istituti di credito, dedicato alla concessione di prestiti a tassi agevolati per lavori di efficientamento energetico su immobili residenziali, mi pare un’ottima idea, purché nell’ambito di questi lavori rientrino anche il rinnovo degli impianti idrotermosanitari che molto possono incidere sulla crescita dell’efficienza energetica. Mi pare interessante anche l’ipotesi di calcolare l’incentivo fiscale in base al risparmio ottenuto post intervento e non più sul costo dell’intervento, un parametro molto più oculato e logico, ma che sarebbe utile ed opportuno collegare ad una revisione migliorativa dell’attuale meccanismo di calcolo della prestazione energetica dell’edificio. Questo nuovo meccanismo ha di positivo che valorizza anche la corretta installazione degli impianti, ma necessita di una nuova declinazione degli incentivi. Un unico dubbio sul differente trattamento ipotizzato per gli incentivi delle diverse tecnologie. Per ottenere i migliori risultati in termini di efficienza energetica si dovrebbe premiare l’uso integrato, come ad esempio solare termico o caldaia a condensazione, fotovoltaico e pompa di calore. Se si considera che fuori dai grandi centri abitati le soluzioni sono facilmente realizzabili e rappresentano la maggioranza degli edifici in Italia, si può facilmente immaginare come si migliorerebbe l’impatto positivo agevolando proprio l’integrazione. A questo proposito, anche l’utilizzo delle biomasse può giocare un ruolo positivo”.
Debenedetti di Evolvere - Dice Gian Maria Debenedetti, amministratore delegato di Evolvere: “È un documento che centra alcuni punti chiave per lo sviluppo e l'evoluzione del sistema energetico, anche se ci sono elementi che hanno bisogno di un approfondimento. Il documento spinge molto sulle riqualificazioni edilizie ed è a mio avviso molto corretto. È giusto legare i benefici fiscali alla qualità dell'intervento di efficientamento, ma dando per buona l'attuale base di detraibilità al 50% aumentandola in funzione dell'intervento. Lascia perplessa la necessità di una doppia certificazione da fare prima e dopo la riqualificazione. Ha un costo importante e auspico che almeno sarà detraibile. Puntare su rinnovabili e gas è un indirizzo giusto sia ambientalmente sia per il mercato. L'ambizione di arrivare al 24 per cento di rinnovabili nel 2030 è un risultato assolutamente raggiungibile, ma servono norme che lo consentano. Oggi la grande crescita delle rinnovabili si ha nel mercato domestico e serve semplicità autorizzativa e benefici fiscali chiari e di facile accesso".
Il Coordinamento Free - Dice il Coordinamento Free, Fonti Rinnovabili Efficienza Energetica, rappresentato tra gli altri da Francesco Ferrante e GB Zorzoli: "È auspicabile che il documento in via di elaborazione sia concepito come propedeutico al Piano nazionale clima-energia e si utilizzi l'intervallo temporale che ci separa dalla fine della legislatura per realizzare un approfondito processo di consultazione che, oltre tutto, rappresenterebbe lo strumento per conseguire la massima condivisione delle proposte finali. Poiché gli attuali obiettivi europei al 2030 (40% riduzione GHG, 27% produzione rinnovabili/CIL, +30% efficienza energetica) sono suscettibili di modifiche in corso d’opera nel non improbabile caso in cui risultino insufficienti a impedire 2 °C di sovratemperatura o se risultassero non coerenti con la roadmap europea 2050 (riduzione GHG: 80-95%), riteniamo opportuno prevedere anche scenari più impegnativi di quello basato sugli attuali obiettivi al 2030 (a titolo meramente esemplificativo, 27%-35% può essere considerato uno spread ragionevole per le FER). Un piano clima-energia così concepito conterrebbe al proprio interno le informazioni (decisioni politiche, misure per attuarle) in grado di massimizzarne la flessibilità al mutare delle condizioni di riferimento. Anche col massimo impegno nell’efficientamento energetico, il tasso di crescita 2015-2030 delle FER non potrà quindi essere sensibilmente inferiore a quello registrato nel quinquennio 2010-2015 e, poiché siamo nel 2017, registriamo un ritardo da ricuperare con opportune misure, a partire dal decreto 2017-2020 per le FER elettriche non fotovoltaiche, da emanare al più presto, tenuto conto che il raggiungimento dell’obiettivo 27% comporta un apporto del 50-55% delle FER elettriche al CIL elettrico. Per conseguire al 2030 l’obiettivo del 27% occorre altresì che il tasso di crescita della produzione FER termica (geotermia, bioenergie, solare termico, pompe di calore) almeno raddoppi rispetto al 2010-2015; l’apporto sia diretto alla decarbonizzazione del trasporto (biocarburanti), sia indiretto (veicolo elettrico per la quota di rinnovabili nel mix elettrico) nel 2030 sia 2,5 volte quello del 2015".