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Allarme RAEE, è calata del 6% la raccolta di “domestici” nel 2023: cresce il gap con l’Europa

where Milano when Mar, 09/01/2024 who roberto

I dati di Erion WEEE. Scomparsi quasi 3 milioni di grandi elettrodomestici (come frigoriferi, condizionatori e lavatrici) usciti dalle case degli italiani

Diminuisce la raccolta dei rifiuti raee.jpgdomestici elettrici ed elettronici di Erion WEEE il Consorzio del Sistema Erion dedicato alla gestione di questi rifiuti: nel 2023 ha gestito circa 232.000 tonnellate di RAEE, in calo del 6% rispetto al 2022 (246.000 tonnellate). I risultati si confermano in linea con la raccolta a livello nazionale, che vede l’Italia ancora troppo distante dai target di raccolta indicati dall’unione europea (circa 6 kg per abitante a fronte di un obiettivo pari a oltre 11 kg). Per quanto concerne il Consorzio - che gestisce oltre il 60% dei RAEE domestici in Italia - la flessione riguarda soprattutto il Raggruppamento R3 (Tv e monitor) che, dopo la crescita esponenziale del 2021 dovuta all’effetto del “bonus rottamazione Tv”, prosegue nella sua parabola discendente segnando un -31% rispetto al 2022.
 
Le cause
Le ragioni di questo calo sono diverse, ma riconducibili a un disinteresse generalizzato verso il tema: i RAEE vengono identificati come strategici per l’economia del Paese, eppure, di fatto, a parte poche iniziative promosse da singole realtà come Erion WEEE, non vengono messe in atto azioni concrete e concertate a supporto della crescita del settore. Il trend negativo degli ultimi due anni, infatti, evidenzia ancora una volta il cuore del problema. Accanto al Sistema RAEE italiano che funziona e porta benefici al Paese c’è una zona grigia fatta di circuiti di gestione non ufficiali spinti, soprattutto, dal caro-materie prime (come ferro, rame e alluminio i cui valori sono cresciuti rispettivamente del 49%, del 48% e del 42% tra il 2020 e il 2023): operatori borderline e soggetti non autorizzati, agendo indisturbati, estraggono dai RAEE le materie più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento. Un fenomeno dalle dimensioni enormi e che ha molte sfaccettature. Basti pensare ai quasi 3 milioni di grandi elettrodomestici (come frigoriferi, condizionatori e lavatrici) che, ogni anno, escono dalle case degli italiani e “scompaiono”. Eppure, parliamo di tipologie di apparecchiature che, complici le loro dimensioni, hanno un tasso di sostituzione del 90% e che, nella maggior parte dei casi, vengono - grazie al ritiro 1 contro 1  - correttamente conferite dal consumatore e prese in carico dai retailer. Eppure, le quantità di RAEE R1 (freddo e clima) ed R2 (grandi bianchi) che arrivano ai Sistemi Collettivi per poter essere gestite correttamente sono circa i due terzi nel primo caso e poco più della metà nel secondo. E il resto? Va ad alimentare flussi paralleli, che sono in grado di prosperare anche a causa di controlli inadeguati da parte delle Istituzioni.
“Troppi RAEE finiscono nelle mani sbagliate” - denuncia Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE - “Servono politiche che assicurino una corretta gestione di questi rifiuti affinché la sistematica sottrazione sia quanto meno ostacolata. È necessario capire dove finiscono i RAEE quando escono dalle case degli italiani. Ci vogliono più controlli mirati, occorre incrementare le ispezioni nei porti sui container in partenza dal nostro Paese e diretti verso l’Africa o l’Asia, per verificare se davvero contengono AEE ancora funzionanti oppure unicamente RAEE. E ancora, bisogna andare a verificare se ci sono RAEE negli impianti che gestiscono altre tipologie di rifiuti (come, ad esempio, rottami ferrosi e non ferrosi, auto, ecc.). È necessario intervenire duramente su tutte le situazioni irregolari e inasprire le sanzioni. Per questo, siamo felici per la recente rinomina del Comitato di Vigilanza e Controllo, al quale facciamo i nostri auguri affinché possa finalmente contribuire a far luce sulle zone d’ombra, contrastando il fenomeno dei flussi paralleli che rappresenta una perdita rilevante in termini di Materie Prime Seconde, essenziali per molteplici settori industriali italiani”.
 
La maleducazione degli italiani
Un’altra ragione del basso livello di raccolta è sicuramente il comportamento scorretto degli italiani, causato da significative lacune informative. Nonostante i dati dell’Osservatorio della conoscenza sui RAEE, elaborati da Ipsos per Erion WEEE, dimostrino che grazie alla campagna di sensibilizzazione DireFareRAEE voluta dal Consorzio i livelli di conoscenza e i comportamenti dei consumatori sulla raccolta differenziata dei rifiuti elettronici siano in miglioramento (la familiarità con il termine RAEE è passata, nell’arco dell’ultimo anno, dal 44% al 55%), ancora quasi due italiani su tre non conosco i servizi gratuiti di conferimento a loro disposizione. “Siamo di fronte a un preoccupante paradosso: nonostante l’importante programma di comunicazione realizzato da Erion WEEE la raccolta continua a diminuire in modo allarmante” – denuncia Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE – “Questo fenomeno conferma quanto da anni continuiamo a ripetere: per cambiare le cose non bastano azioni sviluppate da singole realtà, servono campagne di ‘Pubblicità Progresso’ e iniziative promosse a livello nazionale”.

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