Anfima, cresce il volume d’affari degli imballaggi metallici
In Italia le aziende che producono imballaggi in acciaio e alluminio sono circa cinquanta, con oltre quattromila dipendenti. Fatturato a quota 1.800 milioni di euro (+1,4%)
L’imballaggio metallico piace sempre di più. Lo confermano i dati presentati all’assemblea annuale di Anfima, l'Associazione Nazionale fra i Fabbricanti di Imballaggi Metallici e Affini: nel 2015 il fatturato del settore cresce dell’1,4% toccando i 1.800 milioni di euro. In aumento anche la produzione, con un consumo di 629.812 tonnellate di acciaio (+2,6%) e di 29.008 tonnellate di alluminio (+2,9%). Il settore degli imballaggi metallici rappresenta un comparto di rilievo per l’economia italiana sotto il profilo ambientale, industriale e sociale. In Italia le aziende che producono imballaggi metallici sono circa cinquanta, con oltre quattromila dipendenti.
“I contenitori in acciaio e alluminio, dalla lattina per bevande al grande fusto per uso industriale, hanno molteplici qualità” spiega Monica Mantovani, presidente di Anfima. “Ad esempio proteggono i prodotti dalla luce, offrono robustezza e sicurezza, sono in grado di assicurare la più lunga shelf life agli alimenti senza la necessità di utilizzare conservanti. Queste caratteristiche uniche li rendono un’ottima soluzione sia per le aziende che per i consumatori”.
Sicuri, igienici e infrangibili, i contenitori in acciaio e alluminio confermano anche il proprio ruolo di primo piano nel preservare l'ambiente: in Italia nel 2015 è stato riciclato il 73,4% degli imballaggi in acciaio e il 69,9% degli imballaggi in alluminio immessi al consumo. Acciaio e alluminio sono facili da differenziare e possono essere riciclati un numero illimitato di volte senza dare origine a scarti, mantenendo intatte le proprie qualità.
Per promuovere ulteriormente l’uso consapevole della materia, Anfima ha commissionato allo studio Manzi e Zanotti la creazione di un lampadario realizzato con lattine: una soluzione per illuminare gli ambienti con stile, una vera e propria scultura che crea giochi di luce e riflessi. Un ottimo esempio della possibile trasformazione del “materiale-rifiuto” in una nuova risorsa, processo che comincia sempre da una buona raccolta differenziata.