La Commissione UE pubblica le linee guida sulla gestione rifiuti in emergenza
I cittadini devono essere informati di eventuali disservizi o riduzioni del servizio. Serve programmazione degli Stati membri e delle società di raccolta in sicurezza
La Commissione europea ha pubblicato le linee guida per sostenere gli Stati membri nella gestione dei rifiuti. “La continuità nella fornitura di tali servizi anche durante la crisi dei coronavirus è fondamentale per la nostra salute, per l'ambiente e per l'economia", scrive l'Esecutivo Ue sul suo sito ufficiale, ripreso da Public Policy. “Per sostenerli in questi sforzi - si legge - la Commissione fornisce linee guida sulla gestione dei rifiuti urbani, sulla gestione dei rifiuti delle strutture sanitarie e sulla salute e sicurezza degli operatori della gestione dei rifiuti e dei loro lavoratori".
Tra i punti principali, l’Europa raccomanda "che i cittadini separino bene i loro rifiuti e che siano garantiti flussi puliti di materiali riciclabili verso gli impianti di trattamento". I cittadini dovrebbero inoltre essere informati "di eventuali modifiche temporanee alle pratiche di raccolta dei rifiuti che influiscono sul modo in cui consegnare i rifiuti per la raccolta e l'ulteriore trattamento. Se necessario, ai cittadini dovrebbe essere ricordato l'obbligo di non gettare Raee, batterie o prodotti chimici domestici nei rifiuti residui".
Gli Stati membri dovrebbero garantire "un'adeguata pianificazione delle capacità di trattamento e, se necessario, l'immagazzinamento di rifiuti medici". In caso di interruzioni del trattamento dovute alla mancanza di una capacità di smaltimento o di incenerimento dedicata per i rifiuti sanitari, "è fondamentale che i rifiuti siano conservati temporaneamente in modo sicuro fino a quando il problema della capacità non sarà risolto". Lo stoccaggio dovrebbe considerare "l'uso di contenitori sigillati in aree sicure dove l'accesso è limitato solo a personale autorizzato. Le superfici interne ed esterne dei contenitori devono essere trattate con un adeguato disinfettante e i contenitori devono essere conservati localmente".
Nel caso in cui la carenza di personale si traduca in una riduzione del servizio, "gli Stati membri dovrebbero garantire continuità e sufficiente frequenza della raccolta dei rifiuti residui e dei rifiuti organici biodegradabili per evitare rischi immediati". Sulla base della valutazione di tali rischi, la frequenza della raccolta di materiali riciclabili secchi potrebbe essere regolata temporaneamente, "ma non fermata". Alcuni rifiuti i cui punti di raccolta sono stati temporaneamente chiusi possono essere consegnati alla riapertura di tali punti di raccolta, "in particolare per quanto riguarda i rifiuti Raee, le batterie o i rifiuti ingombranti".
Quanto poi al personale di raccolta e gestione dei rifiuti, le buone pratiche comprendono: adattare l'organizzazione del personale per evitare di trasmettere l'infezione tra le équipe, cioè rispettare l'allontanamento tra individui, riducendo al minimo il numero di lavoratori presenti nella stessa area; assicurare la disponibilità e l'uso appropriato di adeguati dispositivi di protezione individuale (Dpi) e di prodotti disinfettanti adatti; assicurare il rispetto rigoroso di standard igienici migliorati, compresi il cambio frequente e la pulizia di Dpi e abbigliamento professionale; la sostituzione dei guanti professionali in caso di rottura o di incidente di potenziale contaminazione; igienizzare regolarmente le strutture, le cabine dei veicoli e i vestiti; assicurare che dove le maschere sono solitamente indossate, i protocolli siano rigorosi su come mettere e togliere i Dpi, evitando così il contatto accidentale e la contaminazione; infine, se del caso, incoraggiare condizioni di lavoro specifiche per le persone vulnerabili, come gli anziani lavoratori e persone con problemi di salute cronici specifici.