Conai, evitate 100 discariche in 15 anni. Recuperato quasi l’80% degli imballaggi
È questa la fotografia scattata dal primo rapporto di sostenibilità - 'Green economy report' - presentato dal Conai: benefici per oltre 15 miliardi
In 15 anni è stata evitata la realizzazione di almeno 100 discariche, sono stati risparmiati 350 miliardi di kilowattora (kWh) di energia, e sono state 'tagliate' 125 milioni di tonnellate di emissioni di CO2. È questa la fotografia scattata dal primo rapporto di sostenibilità - Green economy report - presentato dal Conai (Consorzio per il recupero degli imballaggi), a Roma dal presidente Roberto De Santis e da Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. All’incontro hanno partecipato Barbara Degani - sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Aldo Di Biagio - vice presidente Commissione Territorio, ambiente, beni ambientali del Senato della Repubblica e Massimo Beccarello - vice direttore Politiche per lo Sviluppo, Energia e Ambiente di Confindustria.
Grazie al sistema - spiega il report - per il periodo 1997-2012 si è passati dal 33% al 76,4% di imballaggi recuperati (pari a 8,6 milioni di tonnellate). Nel 2012 sono state re-immesse nel ciclo produttivo 7,5 milioni di tonnellate di materie prime derivanti da rifiuti; il tasso di riciclo si è attestato al 67% nel 2012: plastica al 37%, legno al 55%, alluminio al 59%, vetro oltre il 70%, acciaio al 75%, carta all'85%. Stime al 2015 parlano di un target di riciclo del 67,4%. Grazie alla reintroduzione nel ciclo produttivo della materia prima seconda si sono poi risparmiati 30 milioni di barili di petrolio, si è evitato il taglio di 300 milioni di alberi, e si sono risparmiati 111 milioni di metri cubi di acqua soltanto nel 2012. Il recupero degli imballaggi ha prodotto 15,2 miliardi di euro di benefici per il Paese a fronte di 4,1 miliardi di costi (per un netto di 11,1 miliardi), si legge nel report che cita una ricerca Althesys. Le aziende del riciclo made in Italy sono oggi 1.400 con un fatturato di 9,5 miliardi. Il Sistema consortile ha generato un indotto economico di 6,3 miliardi di euro. Nella gestione dei rifiuti si stimano 150.000 addetti.
Il Rapporto Conai – leggiamo in una nota – applica lo standard internazionale Global Reporting Initiative di ultima generazione (GRI-G4): attraverso il coinvolgimento diretto degli stakeholder sono stati identificati sei indicatori ritenuti chiave per definire le performance ambientali, sociali ed economiche di Conai. Il Rapporto, inoltre, è stato elaborato adottando un radicale cambiamento di prospettiva, ovvero rendicontando le performance a tre diversi livelli funzionali: a livello di organizzazione (impatto delle attività, degli uffici e dei dipendenti), a livello di Sistema (attività connesse al sistema dei consorzi Comieco, Cial, Corepla, Coreve, Rilegno, Ricrea) e, infine, a livello di industria del riciclo (gli attori impegnati nel settore riciclo degli imballaggi, compresi i gestori indipendenti).
Materie prime seconde: -30 milioni di barili di petrolio - Nella riduzione dell'impatto ambientale degli imballaggi, Conai ha focalizzato l'attività sulla prevenzione presso le imprese con l'approccio dalla culla alla culla, con l'obiettivo di risparmiare materie prime, riutilizzare gli imballaggi, usare materiale riciclato, ottimizzare la logistica, facilitare le attività di riciclo e semplificare gli imballaggi. Ciò ha permesso di ottenere risultati significativi. Gli imballaggi in plastica (circa il 18% sul totale dell'immesso al consumo nel 2012) hanno visto diminuire progressivamente il proprio peso unitario: fino al 50% per le bottiglie di PET con contestuale aumento della percentuale di materia riciclata dal 10 al 30%. Anche per gli imballaggi in vetro (19% sul totale) la diminuzione del peso è stata del 20-30%. Analogo risultato per la carta (38% dell'immesso al consumo): il peso del cartone ondulato, ad esempio, è sceso del 7%. Gli imballaggi in acciaio (4%) hanno avuto riduzioni di peso del 15% mentre una lattina di alluminio pesa oggi il 33% in meno. Non solo riduzione di peso, variabile a seconda della destinazione d'uso dell'imballo, ma anche riutilizzo e rigenerazione: nel 2013 sono state rigenerate 450 mila tonnellate di pallet in legno, che rappresentano oltre i due terzi degli imballaggi legnosi in circolazione. Grazie alla re-immissione nel ciclo produttivo della materia prima seconda si evita inoltre il consumo di materia vergine. Con il riciclo è stato possibile risparmiare quasi 30 milioni di barili di petrolio, evitare il taglio di 300 milioni di alberi, risparmiare 1,5 milioni di tonnellate di sabbia, evitare il consumo di 43 milioni di tonnellate di materiali ferrosi e di 1.775 tonnellate di bauxite. Oltre a 111 milioni di metri cubi d'acqua solo nel 2012.
Sei indicatori per misurare le performance - Per valutare gli impatti ambientali, economici e sociali dell'organizzazione Conai sono stati analizzati sei indicatori: produzione dei rifiuti, emissione gas serra, creazione di reddito e occupazione, supporto alle comunità svantaggiate, genere, coinvolgimento comunità locali. Tra il 2010 e il 2012 la produzione di rifiuti interna all'organizzazione si è ridotta del 29%, così come del 21% si sono ridotte le emissioni di CO2 derivanti da minori consumi di energia e dalla riconversione da aereo a treno come principale vettore nei viaggi di lavoro. Nel 2012 il valore economico generato direttamente da Conai e utilizzato per gli scopi previsti dalla mission del Consorzio ammonta a 47,5 milioni di euro e nel triennio 2010-2012 oltre 3 milioni di euro sono stati spesi in progetti di pubblica utilità.
Occupazione in crescita - Da un punto di vista occupazionale, le aziende del riciclo made in Italy sono oggi 1.400, con un fatturato di 9,5 miliardi di euro. Nell'ambito dell'industria del riciclo, il Sistema consortile ha generato un indotto economico di 6,3 miliardi di euro, frutto della maggiore occupazione generata (attività di raccolta differenziata, avvio del Sistema, logistica, attività di selezione e riciclo degli imballaggi). Nella gestione dei rifiuti si stimano quasi 150.000 addetti: il solo indotto del sistema di raccolta e riciclo degli imballaggi ha creato, al 2012, almeno 160.000 nuovi posti di lavoro cui si aggiungono gli addetti (circa 21.000) dell'industria del riciclo a valle delle attività dei consorzi. Raccolta e riciclo dei rifiuti di imballaggio impiegano circa 37.000 unità, più del doppio rispetto al 2003.