Industria della carta in crisi: 26 fabbriche chiudono in perdita
Il settore nel 2012 ha perso un ulteriore 7% del fatturato, con una tendenza confermata anche nei primi quattro mesi dell'anno con un calo dell'1,8%
Anche l'industria della carta è alle corde dopo sei anni di crisi. Dall'assemblea di Assocarta escono infatti dati allarmanti: dal 2007 sono stati chiusi 26 siti industriali con la perdita di circa 40 mila posti nella filiera. Il settore nel 2012 ha perso un ulteriore 7% del fatturato, con una tendenza confermata anche nei primi quattro mesi dell'anno con un calo dell'1,8%.
Per cercare di invertire la tendenza il presidente dell'associazione, Paolo Culicchi, ha chiesto forti interventi per far scendere il costo dell'energia che incide dal 20% al 50%
dei costi del settore, sbloccando i gasdotti e applicando la norma sullo sgravio degli oneri agli energivori.
“Ma la competitività si gioca anche su altri fronti come ad esempio quello del macero, il cui consumo nel 2012 si è attestato intorno ai 4,6 milioni di tonnellate (-8,1% rispetto al 2011)“ – aggiunge Culicchi – “perché il nostro paese deve, così come Francia e Spagna, puntare sul riciclo di prossimità per il macero raccolto sul territorio nazionale e introdurre un sistema di monitoraggio dell’export in linea con le decisioni e le direttive comunitarie sulla Recycling Society”.
“Oggi siamo all'avanguardia tecnologica - ha concluso Culicchi - ma non riuscendo a investire c'è il rischio che alla fine della crisi saremo superati”.