Navi da rottamare, primo ok parlamento Ue sulle regole per l’eco-riciclo
Tante le novità introdotte: da una “tassa sul riciclo” che alimenta un fondo per rendere possibile lo smantellamento in una struttura certificata nel mondo, fino ad un inventario sui materiali tossici e pericolosi contenuti nelle imbarcazioni
Primo ok dell'Eurocamera alle nuove regole per garantire un riciclo amico dell'ambiente delle vecchie navi da rottamare. Dopo un duro lavoro di negoziati fra i gruppi politici, in commissione ambiente è passato con una maggioranza di 60 voti a favore, due contrari e nessuna astensione un testo più ricco rispetto alla proposta iniziale della Commissione Ue. Tante le novità introdotte dagli eurodeputati, da una “tassa sul riciclo” valida sia per le navi Ue che extra-Ue, che alimenta un fondo per rendere possibile lo smantellamento in una struttura certificata nel mondo, fino ad un inventario sui materiali tossici e pericolosi contenuti nelle imbarcazioni. Sarà la sessione plenaria di metà aprile a votare un mandato per i negoziati con gli Stati membri.
“Oggi gli eurodeputati hanno votato a larga maggioranza la creazione di incentivi finanziari per smantellare le navi in maniera sicura, incluso un fondo per il riciclo finanziato dall'industria stessa” spiega il relatore Carl Schlyter, eurodeputato svedese dei verdi.
Il fondo per la eco-rottamazione dovrebbe essere finanziato sia da navi Ue che da quelle extra Ue, quando fanno scalo nei porti europei. Gli armatori possono scegliere se pagare una tassa annuale oppure ad ogni approdo. Tassa che si può evitare: basta aver depositato una garanzia finanziaria per la rottamazione finale in una delle strutture nel mondo autorizzate. Se poi gli armatori Ue scegliessero di farla franca vendendo la nave e cambiando quindi bandiera per poterla smantellare in maniera illegale, possono essere soggetti a sanzioni.