La Comunità europea vara un regolamento contro il “beaching” delle navi in disarmo
Il relatore Carl Schlyter: “questo non è un attacco contro l’India, il Bangladesh o il Pakistan, ma contro la pratica stessa dell’arenamento, pericolosa e altamente inquinante"
Porre fine alla pratica dell’arenamento sulle spiagge dei paesi emergenti per rottamare le vecchie navi e assicurare che queste siano invece riciclate in impianti riconosciuti. Questo lo scopo del regolamento approvato nei giorni scorsi dal Parlamento europeo. Per i deputati, l’arenamento delle navi finalizzato allo smantellamento - si legge in una nota ufficiale – “mette a rischio la salute dei lavoratori, la sicurezza e l’ambiente”. “Questo non è un attacco contro l’India, il Bangladesh o il Pakistan - paesi che attualmente praticano l’arenamento -, ma contro la pratica stessa dell’arenamento, pericolosa e altamente inquinante", sottolinea il relatore Carl Schlyter.
Il nuovo testo “incoraggia questi paesi a compiere i necessari investimenti per impianti di riciclaggio adeguati, sopratutto a vantaggio di posti di lavoro sicuri ed ecocompatibili nei loro paesi”. In futuro, poi, “le navi registrate nell’Unione europea dovranno essere smantellate in impianti di riciclaggio approvati dall’Ue, che dovranno soddisfare requisiti specifici, essere certificati e sottoposti a regolari ispezioni”, spiega la nota del Parlamento europeo. Durante i negoziati, il Parlamento “ha rafforzato i requisiti proposti, obbligando tra l’altro le società di riciclaggio navale a operare in strutture permanenti, che devono essere progettate, costruite e gestite in sicurezza e rispettando l’ambiente”.
Le imprese di riciclaggio “dovrebbero limitare i materiali pericolosi in tutto il processo di smantellamento e manipolare i materiali e i rifiuti pericolosi unicamente su suoli impermeabili con un efficace sistema di drenaggio - conclude la nota - i quantitativi effettivi di materiali pericolosi dovranno essere documentati e il loro trattamento autorizzato solo presso impianti di trattamento dei rifiuti o di riciclaggio”.