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Surprais. Il buco nell’ozono si sta richiudendo (stavolta per davvero)

where Montreal (Canada) when Lun, 10/03/2025 who roberto

Lo strato di ozono che scherma la terra dai pericolosi raggi ultravioletti si era rotto a causa dei clorofluorocarburi dispersi in atmosfera da bombolette spray, condizionatori e frigoriferi. Nel 1987 il Protocollo di Montréal aveva messo al bando questi prodotti. In diverse occasioni il buco nell’ozono pareva chiudersi, ma stavolta è stato accertato che si è riformato lo strato protettivo. Il commento del Wwf.

Il buco dell’ozono si sta richiudendoozono-flickr.jpg grazie alla riduzione dei Cfc, i gas clorofluorocarburi che erano usati per molte applicazioni, per esempio come propellenti dentro alle bombolette, come gas refrigeranti nei frigoriferi e dei condizionatori e così via. Messi al bando nel 1987 dal Protocollo di Montréal, questi gas hanno continuato a essere usati anche in modo clandestino, e quindi la riduzione del buco dell’ozono è stata graduale e incostante. Finalmente è accertato che si chiude. Nonostante la variabilità stagionale dello strato di ozono dovuta anche a eventi meteorologici o ai gas serra, lo studio guidato da Peidong Wang dell’Istituto di Tecnologia del Massachussetts e pubblicato su Nature dimostra l’efficacia degli sforzi internazionali. “È il primo studio che riesce a quantificare con chiarezza il recupero del buco dell’ozono”, dice Susan Solomon del Mit, una delle autrici dello studio che è riuscito a misurare con precisione l’impatto dell’eliminazione dei Cfc nell’atmosfera.
 
Che cos’è
Lo strato di ozono che scherma la terra dai pericolosi raggi ultravioletti si era rotto a causa dei clorofluorocarburi dispersi in atmosfera da bombolette spray, condizionatori e frigoriferi. Nel 1987 il Protocollo di Montréal aveva messo al bando questi prodotti. In diverse occasioni il buco nell’ozono pareva chiudersi, ma stavolta è stato accertato che si è riformato lo strato protettivo
 
La scienza
Nel 1985 un gruppo di scienziati scoprì sopra l’Antartide l’esistenza di una specie di buco del sottile strato di ozono che avvolge la Terra nella cosiddetta stratosfera, tra i 15 e i 50 chilometri di altezza. Composto dall’unione di tre atomi di ossigeno, l’ozono è una molecola fondamentale per la vita sul pianeta perché forma un filtro capace di bloccare gran parte delle pericolose radiazioni ultraviolette, raggi che creano danni alle cellule e al Dna. Una scoperta che spinse molto velocemente tutti i governi, grazie a un accordo siglato nel 1987 a Montréal in Québec (Canada), a mettere al bando i Cfc, usati in particolare come liquido refrigerante nei vecchi frigoriferi ritenuti la causa principale della riduzione dell’ozono. Tuttavia, la quantità di ozono è molto variabile perché può essere modificata da eventi meteorologici di grandi dimensioni come El Nino e da altre molecole come metano e CO2, dunque in questi anni è stato difficile provare il reale impatto di queste azioni.
 
Il commento del Wwf

“Una buona notizia che dimostra che, con il sostegno fondamentale della scienza, il multilateralismo e il dialogo tra popoli possono portare risultati concreti e tangibili per il benessere del Pianeta e delle persone”. Così il Wwf Italia commenta lo studio. “In un contesto geopolitico segnato da grandi incertezze per l'agenda diplomatica globale e dall'allarmante diffusione del negazionismo meteorologico, la Cop16 biodiversità di Roma, che si è chiusa con successo qualche giorno fa, ha confermato che alle sfide globali poste dalla crisi ambientale si risponde con soluzioni condivise da Stati e popoli. Ora servono coraggio e lungimiranza per accelerare la transizione ecologica attraverso il rafforzamento della centralità dell'ambiente e della scienza nell'agenda diplomatica dei prossimi anni”.
 
Leggi lo studio pubblicato da Nature https://www.nature.com/articles/s415...

immagini
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