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Organico. Report CIC: raccolta in calo, ma non nei piccoli comuni

where Milano when Mar, 15/02/2022 who roberto

Nel 2020 si è verificata una riduzione complessiva della raccolta differenziata rispetto all’anno precedente di circa 125mila tonnellate, imputabile soprattutto alla frazione verde

La pandemia ha avuto un impattoraccolta-verde.jpg importante anche sugli andamenti di produzione, raccolta e gestione dei rifiuti urbani, non risparmiando la filiera dei rifiuti organici. A ribadirlo è il CIC - Consorzio Italiano Compostatori, che - a partire dal Rapporto Rifiuti Edizione 2021 dell’ISPRA - ha elaborato e analizzato i dati 2020 per raccontare l’andamento della raccolta del rifiuto organico in Italia.

La raccolta cala del 2%
Nonostante il periodo difficile e le regole eccezionali imposte dall’emergenza, gli italiani si sono comunque dimostrati virtuosi nella raccolta differenziata che, rispetto ai rifiuti urbani prodotti, è salita nel 2020 al 63%, a fronte del 61,3% del 2019. Tuttavia, stante la riduzione della produzione di rifiuti, anche il quantitativo di rifiuti differenziati è sceso di circa 150mila tonnellate. Per quanto riguarda l’organico, invece, se negli ultimi 10 anni la crescita media del rifiuto organico differenziato era stata del 7% all’anno, nel 2020 si è verificata una riduzione complessiva della raccolta differenziata rispetto all’anno precedente di circa 125mila tonnellate, cioè poco meno del 2% delle 7,3 milioni di tonnellate raccolte nel 2019.
 
Crollano solo sfalci e potature
La maggior parte del calo di intercettazione è imputabile alla frazione verde (87mila tonnellate), mentre la frazione umida è calata di sole 38mila tonnellate. ”Da diversi anni la raccolta differenziata di sfalci e potature langue in Italia, complice una norma nazionale disallineata con le politiche ambientali comunitarie, corretta solo a settembre del 2020”, spiega Centemero. A questo si aggiunge la considerazione connessa al periodo pandemico in cui, soprattutto nella stagione primaverile, i centri di raccolta comunale hanno impedito o limitato l’accesso agli utenti, e l’attività di manutenzione del verde pubblico e privato ha segnato un certo rallentamento. Per quanto riguarda invece la frazione umida, l’intercettazione pro-capite risulta sostanzialmente invariata, collocandosi intorno a 88,3 kg/abitante. “Nessun miglioramento, ma nemmeno un peggioramento, di fatto”.
 
Impennata nei piccoli comuni
L’analisi del CIC mostra infine un’Italia divisa in due: nei comuni di piccole e medie dimensioni - in particolare in quelli di popolazione inferiore a 1.000 abitanti e in quelli tra i 5 e 10mila abitanti - l’intercettazione del rifiuto organico tra il 2019 e il 2020 è aumentata tra 1 e 8 kg/abitante; in valore assoluto, inoltre, la raccolta è aumentata di oltre 62mila tonnellate nei comuni con meno di 100mila abitanti. A controbilanciare la crescita, vi è il calo di oltre 100mila tonnellate nei grandi comuni. “La spaccatura - commenta il direttore del CIC - non riflette comportamenti più virtuosi nei piccoli comuni rispetto a quelli attuati nei grandi, ma è piuttosto l’esito dell’arresto del pendolarismo verso le grandi città, dove per mesi non si sono consumati pasti nelle mense aziendali, nei bar e nei ristoranti, la drastica riduzione del turismo straniero e la concomitante crescita della popolazione effettivamente residente nei piccoli comuni satellite”.

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