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​Plasmix, Conai e Corepla presentano le nuova sperimentazione sulla gassificazione

where Roma when Lun, 29/09/2014 who michele

Nel centro pilota di Castel Romano il CSM ha messo a punto una tecnologia specifica per ricavare dagli scarti di plastica un gas di sintesi (syngas) adatto a produrre energia

Valorizzare ancora di più gli scarti degli imballaggi in plastica per ricavarne energia. Questo l'obiettivo dello studio di fattibilità commissionato da Conai e Corepla al Centro Sviluppo Materiali SpA, con l'obiettivo di individuare un'ulteriore soluzione di valorizzazione degli scarti, consentendo ad esempio la realizzazione di impianti di piccole - medie dimensioni meno impattanti sul territorio e in grado di garantire il ritorno degli investimenti in tempi brevi.
I risultati del progetto sono stati presentati durante un workshop presso la sede di CSM, per approfondire possibili applicazioni e vantaggi della tecnologia CSM ai fini energetici applicata nello specifico agli scarti derivanti dai processi di selezione degli imballaggi in plastica. Tali scarti, definiti generalmente plasmix (estremamente eterogenei e privati di tutte le frazioni che possono essere indirizzati al recupero di materia mediante riciclo meccanico), conservano infatti un potenziale energetico confrontabile con quello sviluppato da alcuni combustibili fossili, come il coke. Le prove sperimentali condotte al CSM di Castel Romano (Roma) su un impianto pilota di gassificazione da 100 kg/ora, hanno consentito di sviluppare una tecnologia innovativa, oggetto di brevetto, specifica per il plasmix per ricavarne un gas di sintesi (syngas) adatto a produrre energia. La soluzione sviluppata si basa su un tamburo rotante, tecnologia già ampiamente utilizzata per il trattamento di rifiuti speciali, e su elementi innovativi di immissione ottimizzata di agenti ossidanti (aria e ossigeno) lungo il reattore. Il syngas prodotto è risultato idoneo per l'utilizzo nella produzione combinata di energia elettrica ed energia termica in impianti dedicati, modulari, di piccola-media taglia, ad alta efficienza energetica e basso impatto ambientale. Sulla scorta dei risultati della sperimentazione è stato realizzato il progetto di base di un impianto industriale in grado di trattare 4 tonnellate all'ora di plasmix. Le valutazioni di fattibilità economica ne dimostrano la convenienza, anche sfruttando solo l'energia elettrica prodotta e senza tener conto di eventuali incentivi da parte dello Stato sulla tariffa di vendita.
“I risultati raggiunti dall'impianto pilota CSM - ha sottolineato Giorgio Quagliuolo, presidente Corepla - ci sembrano importanti e propedeutici anche al raggiungimento dell'obiettivo discarica zero che intendiamo perseguire con determinazione”. Il progetto di massificazione del plasmix, ha aggiunto Cesare Murgia, amministratore delegato di CSM “ha particolari profili di innovazione oltre a quelli tecnologici in senso stretto. La stessa genesi del progetto è infatti originale, perché promossa da un consorzio di imprese, Corepla, che ha dimostrato una grande capacità nel farsi promotore non solo di sinergie a livello industriale tra le aziende, ma anche di importanti progetti cooperativi di innovazione tecnologica. Le tecnologie ambientali e di recupero energetico che il CSM ha sviluppato negli anni, avvalendosi del know-how maturato nel campo della chimica fisica dei processi, dell'ingegneria dei reattori innovativi e dei materiali di nuova concezione, sono pronte per essere specializzate alle specifiche esigenze dei diversi settori industriali”.
 

 
 

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Tavolo relatori al convegno sul Plasmix
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